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Si avvicinano le elezioni suppletive a Monza, appuntamento elettorale fondamentali per le sorti della Brianza e in generale dell'intero Paese. A contendersi lo scranno senatoriale un tempo appartenente a Silvio Berlusconi saranno Adriano Galliani, Marco Cappato e l'outsider Cateno De Luca, oltre a diversi altri candidati di liste minori. Ad aver fatto discutere in questi giorni sono state le recenti esternazioni del front runner del centrosinistra Cappato, che, anche in conferenza stampa, non ha risparmiato stilettate ai suoi avversari. Nelle ultime ore, l'esponente radicale ha pubblicato un nuovo comunicato in cui ha frontalmente attaccato il competitor del centrodestra Adriano Galliani. Questa la nota completa

"Lo attendevamo invano da due mesi, tra astucci e magliette del Monza regalati in stile Achille Lauro, biglietti omaggio per lo stadio Brianteo,  balletti coi giocatori del Monza, ricette per il risotto alla monzese. C'era quasi da pensare che fosse un candidato alla promozione del Monza calcio più che al Senato della Repubblica, dove infatti nella scorsa legislatura Galliani si era distinto per un deciso assenteismo. È invece finalmente arrivato un atto decisamente politico: la sottoscrizione di un appello promosso dalle associazioni della galassia fascio-clericale italiana, impegnata attivamente nell'utilizzo abusivo della religione cattolica come strumento di potere e sottopotere, nel nome della lotta contro ogni tipo di diritto civile e autodeterminazione individuale faticosamente conquistato nel nostro Paese".

"Per quel poco che conosco la storia personale e politica di Galliani, posso anche sperare che si sia trattato di una mossa superficiale, motivata soltanto dalla speranza di racimolare qualche voto in più contro la mia "pericolosa candidatura" da contrastare. Così facendo, però, Galliani mostra di ignorare la forza e il radicamento del cattolicesimo liberale nel nostro Paese e nella nostra Brianza, e di come si è espresso in passato il nostro territorio sul divorzio e la libertà di aborto, il primo sostenuto dal 67,7% degli elettori e il secondo dal 69% durante i Referendum. Quello che Galliani forse non sa, ma che sanno benissimo i suoi nuovi e reazionari compagni di strada, è che i termini "cattolico" e "laico" non sono in contrapposizione, perché tanti cattolici sono anche laici perché sanno distinguere tra peccato e reato, cioè tra ciò che sono disposti a scegliere per se stessi e ciò che qualcuno pretende di imporre a tutti con la minaccia del codice penale".

"Il mio impegno per questi ultimi giorni di campagna elettorale è di fare tutto il possibile perché la Brianza sia rappresentata in Senato da una proposta alternativa a quella di chi vorrebbe portare l'Italia indietro di 60 anni”.