x

x

Un operatore ecologico a Milano (archivio)
Un operatore ecologico a Milano (archivio)

Si chiama Mario, ha da poco compiuto 47 anni ("Ma ne dimostro meno!"), è separato da qualche mese e ha una figlia di 9 anni. Mario (nome di fantasia perchè “Non si sa mai”) ci ha scritto che riesce a malapena ad arrivare a fine mese, ma non ha mai fatto mancare nulla a Sofia (altro nome di fantasia), la figlia nata da un matrimonio finito, purtroppo, durante la pandemia. 

Mario fa l'operatore ecologico ("Scrivete pure spazzino, non me ne vergogno" ci scrive) in un paese in provincia di Milano, a due passi da Monza. Mario tifa Milan ma anche Monza ("Ho visto quattro partite quest'anno e ho portato bene, tre vittorie e una sconfitta contro il mio Milan"), ma c'è un cruccio che da tempo assale la testa di Andrea. "Mia figlia si vergogna di me" ci ha scritto questo papà disperato. 

“Perché faccio l'operatore ecologico. Certo, fare lo spazzino non è mai stato un mestiere ambito, ma non ho trovato altro dopo che anni fa è fallita l'azienda dove lavoravo. Non avevo altre competenze al di là di quelle informatiche. Eppure mia figlia mi tratta con distacco nei due fine settimana al mese che la vedo. Quando a scuola le hanno chiesto di fare un tema sul lavoro dei genitori, ha scritto soltanto l'occupazione della madre lasciando la parte bianca sulla parte relativamente al mio lavoro. Io invece non mi vergogno. Quando il sabato faccio il turno al mattino, mi è capitato di andarla a prendere con ancora indosso gli abiti del mio lavoro. Ma io non devo vergognarmi di nulla, ma quando vedo che con i compagni fa di tutto per nascondersi provo un dolore dentro di me. Non è facile tirare la fine del mese con il mio stipendio ora che devo anche condividere un appartamento con altre due  persone nella mia stessa situazione perché non potrei permettermi di comprare una casa tutta mia per vivere da solo". 

Il messaggio si conclude con una speranza: 

Ma al di là dello sconforto per motivi economici e per come è finito il mio matrimonio, vorrei che mia figlia fosse orgogliosa del suo papà: non le ho mai fatto mancare nulla. Certo, non le ho mai regalato telefoni all'ultimo grido o vestiti alla moda, ma nel suo piatto non è mai mancato un piatto di pasta e non le ho mai negato un sabato sera al cinema. Sono veramente rattristato per questa situazione, vivrò la festa del papà con un groppo in gola". Vuoi raccontare la tua storia? Manda una mail a [email protected]