Il Monza sulle orme del Sassuolo: ecco il piano per tornare subito in Serie A
L'analisi della Gazzetta: dai problemi post retrocessione alla risalita, percorso parallelo per Paolo Bianco e Fabio Grosso
 
Nei campionati più competitivi, i percorsi che seguono una stagione difficile possono trasformarsi in opportunità inattese. Le squadre retrocesse spesso si trovano a riorganizzare ambizioni e risorse, lavorando per ricostruire identità e spirito competitivo. Anche la gestione di un gruppo con calciatori di livello superiore alla categoria rappresenta una sfida delicata, tra pressione e necessità di adattamento. In questo contesto, due realtà recenti hanno mostrato un cammino simile, segnato da ostacoli iniziali e una progressiva crescita.
L'analisi - simile a quella proposta ieri da Tuttosport - arriva questa volta dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, a firma di Nicola Binda, che mette a confronto due squadre accomunate da un destino recente e da una missione chiara: risalire subito dalla Serie B alla Serie A.

Retrocessione e monte ingaggi: Monza e Sassuolo a confronto
Secondo Binda, i percorsi di Monza e Sassuolo presentano molti punti in comune, a partire dalla retrocessione. Entrambi i club sono scesi in Serie B mantenendo in rosa giocatori di livello superiore alla categoria, complice anche un mercato estivo particolare. Il Sassuolo ha scelto di non cedere alcuni suoi talenti a condizioni non ritenute adeguate, mentre il Monza ha affrontato una fase delicata legata al cambio di proprietà senza vendere elementi importanti.
Il nodo principale è stato quello del monte stipendi: il Sassuolo si è trovato con 33.379.442 euro, mentre il Monza ha registrato 31.537.406 euro, cifre elevate per la Serie B, sostenibili grazie alla solidità dei rispettivi club. Da una parte calciatori come Thorstvedt, Laurienté e Boloca, dall’altra un gruppo guidato da Pessina, con Izzo, Colpani, Dany Mota e altri. Un potenziale importante, ma la categoria richiede mentalità e adattamento per evitare false partenze.
Partenza lenta e crescita: il lavoro di Grosso e Bianco
L'avvio stagionale è stato complicato per entrambe le squadre. Il Sassuolo, con una sola vittoria nelle prime quattro gare e una pesante sconfitta interna contro la Cremonese, e il Monza con due ko nelle prime cinque partite, entrambe contro neopromosse. La gestione psicologica del gruppo è stata determinante: «Voi siete retrocessi, voi siete rimasti, voi ci dovete riportare in A», è stato il messaggio ai giocatori.
Da quel momento è iniziato il cambio di passo. Il Monza guidato da Paolo Bianco ha trovato continuità fino a quattro vittorie consecutive, compreso il 3-0 a Palermo. Il Sassuolo di Fabio Grosso un anno fa spiccò il volo con 5 vittorie su 6, segnando 16 gol e umiliando avversari come Cittadella e Brescia. I neroverdi poi chiusero l’andata con 7 successi su 9. La domanda che si pone Binda è chi proverà oggi a contendere il primato ai brianzoli, in un calendario che offre al Monza quattro gare casalinghe e cinque in trasferta fino alla fine del girone d’andata.




