Liste d’attesa infinite? Svolta storica in Lombardia: arrivano i NAS negli ospedali
Controlli a tappeto con i Carabinieri per scoprire perché le liste d’attesa non calano nonostante l’aumento delle prestazioni: la Lombardia fa da apripista

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha parlato di un’iniziativa «concreta» e «di valore», spiegando che l'obiettivo è garantire «l’equità di accesso alle cure» e «la qualità delle prestazioni sanitarie». Ha poi sottolineato:
Ridurre ulteriormente i tempi di attesa, garantire l’equità di accesso alle cure e assicurare la qualità delle prestazioni sanitarie sono obiettivi che perseguiamo con determinazione.
Controlli nelle strutture sanitarie con i Carabinieri: coordinamento con ATS e NAS
Il protocollo prevede un’azione coordinata tra Regione, ATS e NAS. Le verifiche riguarderanno il rispetto dei tempi d’attesa, l’apertura delle agende di prenotazione, l’attività intramuraria (ALPI), l’uso dei ricettari rossi e l’appropriatezza prescrittiva. Saranno attivati anche corsi di formazione per il personale sanitario.
Fontana: “Serve un’analisi senza infingimenti”
Durante l’incontro stampa, Fontana ha chiarito il senso dell’intesa anche in termini di analisi sistemica:
Cercare di capire quali siano le ragioni per cui noi continuiamo ad aumentare l'offerta e l'erogazione di prestazioni, stiamo mettendo un impegno disumano, ma nonostante ciò le liste d'attesa non si abbattono, anzi rischiano di aumentare. Dobbiamo interrogarci senza infingimenti e finte considerazioni.
Dati e criticità
Un esempio citato dal presidente riguarda l’Ats di Milano, che da sola ha erogato 62 milioni di prestazioni ambulatoriali in un anno:
Qualche dubbio ce lo dobbiamo far venire, perché altrimenti rischiamo di iniziare a cadere in un burrone senza trovare una soluzione. Noi i nostri errori li emenderemo appena venissero contestati e altrettanto credo faranno altri se verranno evidenziati altri errori.
Bertolaso: “Collaborazione, non polemica”. Un gioco di squadra con i NAS
Anche l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha voluto chiarire la filosofia dell’intesa:
Abbiamo voluto questo protocollo d'intesa perché l'intenzione è collaborare sulla verifica di cosa non funziona sulle liste d'attesa e capire come possiamo intervenire per individuare le soluzioni per garantire un servizio migliore possibile ai nostri cittadini.
Dialogo con il Ministero
Bertolaso ha poi precisato che non si tratta di una presa di posizione contro il Governo centrale:
Si è letto di polemiche e di contrasti tra Governo centrale e Regioni sul discorso delle liste d'attesa, ma sono tutte situazioni che non ci appartengono e non ci riguardano. Stiamo firmando questo accordo con il nucleo dei carabinieri che dipende direttamente dal ministro della Salute perché non abbiamo timore e non vogliamo nascondere alcunché.
Appropriatezza prescrittiva al centro dell’attenzione
L’assessore ha infine evidenziato l’importanza dei criteri di appropriatezza:
Si parla di controllare le modalità di gestione ed erogazione dei servizi […] e quelli che sono i criteri di appropriatezza delle prescrizioni, uno dei più importanti problemi, se non il principale, quando ragioniamo di tempi di attesa.
L’Arma: “Controlli congiunti per risultati concreti”
Il Tenente Colonnello Salvatore Pignatelli ha ribadito l’importanza dell’iniziativa congiunta:
I controlli congiunti con Regione sono fondamentali per ottenere risultati significativi. I Carabinieri e l’autorità sanitaria vigileranno nelle varie strutture così da ottenere elementi molto più approfonditi.
Il Generale di Brigata Raffaele Covetti ha concluso:
L’atto firmato oggi con la Lombardia è il primo in Italia, nel pieno rispetto delle disposizioni legislative che disciplinano le rispettive competenze.

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