Sfida ad Orban degli attivisti brianzoli: come si sono battuti per i diritti al Pride ungherese
Tra cortei ostili, simboli e incontri politici, la delegazione di Brianza Oltre l’Arcobaleno racconta la giornata a Budapest

Attivisti brianzoli al Pride di Budapest tra diritti e tensione
Un piccolo gruppo di attivisti dell’associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno ha preso parte al Pride di Budapest, svoltosi sabato 28 giugno nella capitale ungherese. Lo ha raccontato MonzaToday, che ha raccolto le testimonianze direttamente dalla delegazione presente sul posto:
È una situazione molto delicata: il corteo di estrema destra ha bloccato la nostra sfilata, le informazioni cambiano velocemente, così come gli spostamenti ed è difficile comunicare via Internet e inviare foto e video.
Gli attivisti, partiti da Monza il giorno precedente, hanno incontrato il sindaco di Budapest Gergely Karácsony, organizzatore del corteo nonostante i divieti imposti dal governo di Viktor Orbán.
Abbiamo portato a Budapest la nostra bandiera, la bandiera dell’associazione Boa sotto la quale ha sfilato anche Elly Schlein. Ma non solo. Abbiamo incontrato il nostro monzese Marco Cappato e Carlo Calenda.
Diritti LGBTQ+ e memoria storica nel cuore dell’Europa
Il Pride a Budapest ha visto la partecipazione di migliaia di persone provenienti da tutta Europa, tra cui la delegazione brianzola che ha sottolineato l’importanza di esserci:
Non potevamo mancare a un appuntamento così importante. Sappiamo che dal Governo ungherese non siamo ben visti. Il Pride è stato etichettato come un evento satanista e noi a queste provocazioni risponderemo con i cuori.
I rappresentanti dell’associazione hanno tracciato un parallelismo forte con il passato:
Quelle immagini e quei discorsi che stiamo vedendo e ascoltando in Ungheria non sono nuovi in Europa. Li abbiamo già visti e già sentiti nel 1939 quando sono stati sterminati gli ebrei, gli omosessuali, le persone disabili e i rom.
Pur nel contesto critico, precisano che non tutta la popolazione è contraria:
Qui a Budapest ci sono anche bandiere arcobaleno che svettano sui balconi e ragazzi che indossano magliette con le quali si rivendicano i diritti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, pur sapendo dei grandi rischi ai quali stanno andando incontro.

Lunedì torna Monza una città da serie A
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