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Anno nuovo, vita nuova. Il noto proverbio che ha origine nella saggezza popolare ben si addice al Monza versione Palladino. Ci vuole infatti la prima gara del 2023 per vedere i biancorossi centrare quel pareggio mai ottenuto prima tra campionato, Coppa Italia e amichevoli sotto la guida del giovane tecnico napoletano. Proprio nella conferenza stampa antecedente la partita con la Fiorentina avevo sottoposto a Palladino questo particolare dato statistico, generato da pura casualità. Un pareggio non consente mai grandi passi in avanti in classifica, ma dà continuità, fiducia ed autostima se ottenuto in uno stadio importante come il Franchi di Firenze. 

 Contro la Fiorentina abbiamo visto un Monza dai due volti. Impacciato ed in evidente difficoltà nel primo tempo, quando gli uomini di Italiano praticavano un pressing alto molto dispendioso e quindi difficile da reggere per tutto il match. Un Monza di taglio opposto nella ripresa, con Pessina e compagni che beneficiavano del brusco calo di ritmo degli avversari e, soprattutto, degli opportuni aggiustamenti tattici di Palladino. Lo spostamento di Mota sull’out sinistro, metteva nelle condizioni di essere molto più guardinghi Dodò e Ikonè, nel primo tempo autentiche spine nel fianco della zona presidiata da Carlos Augusto.  Il dinamismo di Birindelli e l’avanzamento tra le linee di Ciurria consentivano il ribaltamento del quadro tattico, con un Monza che pareggiava  e che sfiorava in un paio di circostanze il gol del possibile vantaggio. 

 Chapeau, dunque, agli accorgimenti tattici di Palladino, molto pronto a “leggere” i messaggi provenienti del campo e a mettere in pratica le contromisure. E chapeau a Carlos Augusto, che si faceva trovare pronto a centro area per quel bellissimo gol che mi ha tanto ricordato quello già realizzato contro il Verona, sempre con un tiro al volo col piede destro e sempre su assist di Ciurria. Finalmente utilizzato in maniera costante come esterno di centrocampo, Carlos è ora di gran lunga il miglior marcatore biancorosso. Non se sia un caso, ma quando un terzino brasiliano ha “Carlos” nel nome, classe e gol sono garantiti. Per i giovanissimi suggerisco di andare in internet e leggere le biografie di tali Carlos Alberto e Roberto Carlos. Un nome, una garanzia. 

 

Paolo Corbetta