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galliani maldini
galliani maldini

Riabbassare subito l’asticella? Non esageriamo dai. Il Monza uscito sconfitto dalla gara col Milan si è dimostrato squadra coriacea e combattiva, che, con un po’ di buona sorte, avrebbe potuto portare a casa quel pareggio che sarebbe stato meritato. No, confermo che non mi sembra il caso di abbassare subito l’asticella, perché la squadra di Palladino ha evidenziato anche contro i campioni d’Italia di potersela giocare alla pari con tutti o quasi.  

Da un lato il Monza deve dunque guardare a questo primo stop del 2023 con positività. Perché, per una neopromossa, essere riusciti ad infilare una serie di otto risultati utili non può che essere motivo di orgoglio e soddisfazione. Prima o poi il filotto si sarebbe potuto interrompere e, alla fine, occorre trarre beneficio anche dalle situazioni negative, almeno a livello di risultato. Condivido i concetti espressi da Palladino nell’affermare che “le sconfitte fanno crescere e portano sempre importanti insegnamenti, come in occasione dell’ultima precedente battuta d’arresto in casa della Lazio”. Dall’altro lato mi permetto di aggiungere che una sconfitta può essere salutare, perché ci riporta tutti coi piedi per terra e ci ricorda che il Monza ha raggiunto la metà classifica con un atteggiamento di basso profilo, senza proclami e senza volare troppo in alto con la fantasia.

Eh sì…Ritengo fondamentale che vertice societario, tecnico, squadra e tifosi tornino a vivere quel clima di maggior serenità che ha caratterizzato l’ambiente fino a poche settimane fa. Giusto essere ambiziosi, ma non esageriamo. Parlare di scudetto, di qualificazione alla Champions League e così via mi pare davvero un po’ fuori luogo. Perché un’ambizione fuori portata può generare troppa pressione ed un eccesso di presunzione. Come quella che sabato pomeriggio ho percepito nel leggere la formazione iniziale scelta da Palladino. L’esperimento di schierare contemporaneamente Petagna, Caprari e Dany Mota si era già rilevato poco riuscito con la Sampdoria. Figuriamoci con il Milan, che rispetto alla formazione di Stankovic è di ben altro livello. Un errore di valutazione, a mio parere, che ha indebolito il centrocampo biancorosso ed ha incanalato la partita su un binario sbagliato.

 “Chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince”. Questo sta scritto sui muri di Monzello. Finora è stato uno sprone pagante. Perché non indica traguardi, più o meno perseguibili.