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Da settimane, nel carcere di Monza, il problema igienico è tornato al centro dell’attenzione.
Non si tratta solo di disagio o fastidio: parliamo di una questione che coinvolge la salute e la sicurezza di chi, tra quelle mura, lavora ogni giorno.
Le segnalazioni si moltiplicano e la preoccupazione cresce, soprattutto dopo che gli insetti hanno raggiunto anche gli spazi riservati al personale di polizia penitenziaria.
Per il sindacato Uilpa, non bastano più piccoli interventi: serve una bonifica totale e immediata.


Emergenza cimici e denuncia del sindacato Uilpa

A lanciare l’allarme è stato Domenico Benemia, segretario regionale di Uilpa Polizia Penitenziaria, che parla apertamente di “grave problematica igienico sanitaria”.
Le cimici da letto sarebbero ormai presenti non solo nelle celle dei detenuti, ma anche nei locali dove opera quotidianamente il personale: rotonde, sezioni e spazi comuni.

«La situazione espone il personale a condizioni igieniche inaccettabili – spiega Benemia – con potenziali rischi sanitari e per la sicurezza. Serve un piano immediato e risolutivo.»

Il problema, già denunciato lo scorso settembre, si ripresenta oggi con maggiore gravità, segno che gli interventi precedenti non hanno sortito l’effetto sperato.


Carcere di Monza e igiene: servono interventi urgenti

carcel

Secondo il sindacato, l’amministrazione avrebbe il dovere di garantire un ambiente di lavoro salubre e conforme alle norme di sicurezza.
Le cimici, infatti, rappresentano non solo un disagio, ma anche un rischio di contaminazione e diffusione, soprattutto in ambienti chiusi e ad alta promiscuità come le carceri.

Benemia chiede una risposta immediata: «È necessario un piano di bonifica integrale per eliminare ogni traccia dell’infestazione e tutelare la salute di operatori e detenuti».


Bonifica e trasferimenti: la proposta del sindacato

La Uilpa propone di chiudere temporaneamente i reparti più colpiti, trasferendo i detenuti in altre strutture, per consentire una bonifica profonda dei locali e dei tessuti.
Un intervento complesso ma necessario, che eviterebbe nuovi focolai e permetterebbe una pulizia completa di celle, uffici, arredi e materassi.

Il carcere di Monza, tra i più affollati della Lombardia, torna così a essere simbolo delle criticità strutturali del sistema penitenziario italiano: sovraffollamento, carenza di personale e, ora, anche un’emergenza sanitaria che non può più essere ignorata.