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Casignolo è un quartiere di periferia, dove la maggior parte degli abitanti sono anziani e hanno bisogno di assistenza sanitaria. Da cinquant'anni, la farmacia comunale numero 5 è il loro punto di riferimento, non solo per acquistare i medicinali, ma anche per ricevere consigli, aiuto e conforto. Ora, però, la farmacia si sposta. Lascia la sua sede storica di via Borgazzi 151, dove si trova dal 1971, per trasferirsi in una nuova struttura, ancora da costruire, in via Borgazzi 38. Una decisione che ha scatenato la protesta dei residenti, che si sentono traditi dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Pilotto, del Partito Democratico.

Il sindaco incontra i cittadini, ma non li convince

Martedì 6 febbraio, il sindaco ha fatto tappa a Casignolo, nel suo tour nei quartieri della città. Ha incontrato i rappresentanti dei cittadini, che gli hanno consegnato una lettera di dissenso, firmata da centinaia di persone. Nella lettera, i residenti esprimono il loro attaccamento alla farmacia comunale, che considerano un presidio sanitario essenziale, soprattutto in vista della pensione, ad agosto 2024, dell'unico medico di base del rione. "Questa farmacia non svolge solo il ruolo di puro distributore di medicinali da banco e da ricette, conseguenti scontrini - scrivono i cittadini -. Ma è diventato nel tempo un presidio sanitario per consulenza veloce, per una richiesta di aiuto, per un contatto fedele e fidato a cui rivolgersi in caso di dubbi o di malesseri".

Le motivazioni del trasferimento: igiene, economia e concorrenza

Il sindaco ha cercato di spiegare le ragioni del trasferimento, che riguardano sia lo stato igienico-sanitario della vecchia sede, sia la convenienza economica, sia la distribuzione delle farmacie sul territorio. Secondo la relazione tecnica, la farmacia di via Borgazzi 151 presenta problemi di umidità, muffa, infiltrazioni e scarsa accessibilità. Inoltre, la farmacia comunale ha registrato negli ultimi anni una perdita di 30mila euro, che il sindaco vorrebbe recuperare con il trasloco in una zona più centrale e frequentata. Infine, il sindaco ha sostenuto che la nuova sede, pur essendo a 300 metri di distanza da un'altra farmacia, rispetta le norme sulla distanza minima tra le farmacie, fissata a 200 metri.

La replica dei cittadini: “Non ci avete ascoltato”

Farmacia

I residenti, però, non si sono lasciati convincere dalle argomentazioni del sindaco. Hanno contestato la validità della relazione tecnica, chiedendosi come mai non sia stato trovato prima un locale più vicino e in migliori condizioni. Hanno anche messo in dubbio la veridicità dei dati economici, chiedendo di vedere il bilancio dettagliato della farmacia comunale. Hanno infine accusato il sindaco di favorire la concorrenza privata, a scapito del servizio pubblico. "Ci si aspettava che un'amministrazione di sinistra fosse maggiormente sensibile ai temi sociali più che alle perdite economiche - concludono i cittadini -. 30mila euro, peraltro ampiamente controbilanciate da altri utili di FarmaCom. E che ha inserito nel suo programma di mandato più volte la parola partecipazione, inclusività, periferie. Oggi si trova a prendere decisioni impattanti sulla vita di molti cittadini anziani senza alcuno scrupolo di informare e confrontarsi con la cittadinanza".