Pandullo di Publitalia: ”Il tifo per lo Spezia e quel legame con Fininvest”
Intervista esclusiva ad una figura di spicco nel mondo del marketing e della comunicazione sportiva
In vista di Monza-Spezia abbiamo intervistato Alberto Pandullo, figura di spicco nel mondo del marketing e della comunicazione sportiva, da sempre legato ai colori bianconeri.
La carriera di Pandullo è iniziata nel settore marketing del Corriere della Sera, per poi proseguire in Publitalia, dove entrò dopo un colloquio con Marcello Dell’Utri. Da lì ebbe modo di conoscere anche Silvio Berlusconi, iniziando un percorso professionale che lo portò a ricoprire ruoli dirigenziali di primo piano. Nel corso degli anni ha collaborato con Adriano Galliani, contribuendo a portare sponsor di prestigio al Milan e alla Nazionale italiana, anche durante l’indimenticabile trionfo azzurro ai Mondiali del 2006.
Allo Spezia, la sua passione e competenza si sono tradotte in un impegno concreto nei momenti più difficili della storia del club: è stato infatti presidente del comitato “Spezia Siamo Noi”, nato quando la società ligure era sull’orlo del fallimento. In quella fase delicata, i tifosi si autotassarono per saldare i debiti e garantire gli stipendi dei giocatori, e Pandullo fu tra i protagonisti di quella straordinaria mobilitazione popolare.
Oggi vive a Milano 2, ma lo Spezia resta una parte fondamentale della sua vita, un legame trasmesso dal padre e mai interrotto. Domenica sarà allo stadio per assistere dal vivo a Monza-Spezia, un appuntamento speciale per un professionista che ha saputo coniugare carriera e passione con la stessa dedizione.
Ecco le sue parole in esclusiva per Monza-News
– Alberto, domenica sarai all’U-Power Stadium. Come arriverà lo Spezia di mister D’Angelo?
“Lo Spezia ha iniziato la stagione con molte difficoltà e una serie di risultati negativi. È una situazione surreale, perché lo scorso anno — insieme a Pisa e Sassuolo — aveva dominato il campionato, perdendo poi in casa il ritorno della finale playoff, pur avendo due risultati su tre a disposizione. Le scorie di quella delusione, evidentemente, non sono ancora state del tutto smaltite.”
– È cambiata molto la squadra dopo il calciomercato?
“Ovviamente sì. Rispetto a un anno fa manca una figura importante come Pio Esposito, che aveva trascinato lo Spezia al terzo posto a suon di gol ed era un leader fondamentale nonostante la giovane età. Mancano anche Elia e Reca, che sulle fasce garantivano grande spinta, oltre al portiere Gori, elemento fondamentale nello spogliatoio. A questi va aggiunta l’assenza per infortunio di Bandinelli, che si fa sentire parecchio in mezzo al campo. In generale, manca qualche leader all’interno del gruppo.”
– Però gli ultimi risultati hanno portato segnali incoraggianti…
“Assolutamente. Contro l’Avellino è arrivata una vittoria importante, anche se ha certamente influito il fatto di aver giocato in superiorità numerica. Col Padova, invece, mi mangio ancora le mani: lo Spezia non ha chiuso la partita come avrebbe dovuto.”
– Il Monza è reduce da quattro vittorie consecutive, l’ultima contro il Palermo di Inzaghi.
“Il Monza, avendo mantenuto giocatori del calibro di Pessina, Colpani e Izzo, può diventare quello che è stato il Sassuolo un anno fa. La Serie B è lunga e piena di insidie, ma oggi vedo favorite Monza e Palermo per la promozione diretta. Mi ha sorpreso il Modena primo in classifica, anche se la sconfitta nel derby con la Reggiana ridimensiona un po’ le ambizioni.”
– Ti ha sorpreso l’uscita di scena di Adriano Galliani? E come giudichi la scelta di Bianco in panchina?
“Gli americani sono noti per prendere decisioni dure e importanti, e lo so bene avendo vissuto l’arrivo di una proprietà americana anche a La Spezia. Galliani è stato un dirigente straordinario, difficilmente sbagliava una mossa. Finora la scelta di Paolo Bianco sta dando ragione a Galliani”
– Hai lavorato con Berlusconi e Galliani ai tempi di Publitalia. Che esperienza è stata?
“Un’esperienza grandissima. In Publitalia ho avuto una carriera importante e mi occupavo dell’area marketing, che comprendeva anche la parte sportiva. Collaboravo con Milan, Inter e altre società, tra cui la Nazionale italiana campione del mondo nel 2006. Questo lavoro mi ha permesso anche di seguire lo Spezia, trovando uno sponsor di maglia prestigioso come Hyundai in Serie B. Con Berlusconi ho partecipato a diverse riunioni di lavoro, mentre con Galliani collaboravo direttamente per l’area sportiva.”
– Con lo Spezia ci hai messo la faccia in un momento molto difficile…
“Sì, lo Spezia per qualche anno fu di proprietà dell’Inter. Moratti aveva uno stabilimento Saras in Liguria e inizialmente acquistò il 30% delle quote, per poi rilevare l’intero pacchetto e nominare Ernesto Paolillo presidente. Salimmo in Serie B, ma la squadra fu poi venduta a Ruggeri, che prima retrocesse in C e successivamente portò la società al fallimento. In quel periodo nacque il comitato ‘Spezia Siamo Noi’, di cui ero presidente: ci accollammo buona parte dei debiti e degli stipendi dei giocatori, ma purtroppo era troppo tardi per evitare la retrocessione.”
– Poi arrivò la rinascita.
“Sì, vincemmo la Serie D e nel giro di pochi anni tornammo stabilmente in Serie B. Quindi arrivò la storica promozione in Serie A con il presidente Chisoli: sotto la sua gestione si sono succeduti allenatori come Italiano e Thiago Motta. Poi è iniziata la nuova era americana… e vedremo cosa succederà.”
Si ringrazia Alberto Pandullo per la disponibilità
Antonio Scirtò

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