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Si procederà con la completa demolizione con l’ex Commissariato di viale Romagna, a Monza. Alla base di questa decisione la presenza, nelle fondamenta dell'edificio, di materiali non più a norma, scoperti durante l'ultimo sopralluogo di qualche settimana fa. L'area, come è ben noto, è stata individuata per ospitare un centro per sostenere persone con difficoltà abitativa.

La struttura, che si trova a Triante, all’angolo con via Meda, è di proprietà della Fondazione Bellani, che, oltre ad aver bloccato celermente l'opera, ha dovuto altresì stipulare una nuova convenzione con il Comune, firmata, come dichiarato dal presidente della stessa, Eugenio Mascheroni, nella giornata di martedì.

Avanti con l'abbattimento e l'edificazione di una nuova struttura, che andrà dunque a sostituire il vecchio fabbricato, sprovvisto delle necessarie certificazioni di staticità. Non si dovrà attendere tanto per il disfacimento, che avverrà presumibilmente nei prossimi mesi, in modo da rispettare la data di inaugurazione, prevista per il 2025.

Nessuno spreco di cemento, come chiarito dallo stesso Bellusci, che ha sottolineato la convenienza, in termini economici, di procedere con lo smantellamento del vecchio edificio: “Gli interventi di rafforzamento delle solette e dei pilastri, necessari all’ottenimento della certificazione, ci sarebbero costati tantissimo. Fatti due conti, abbiamo deciso di abbattere e ricostruire, mantenendo la medesima volumetria di 11mila metri cubi - ha osservato Mascheroni - Abbiamo già selezionato due ditte. Una si occuperà della demolizione e della costruzione dell’interrato, mentre la seconda, una ditta italiana controllata da un colosso tedesco del settore, realizzerà la struttura di cinque piani in legno e acciaio. Sarà a emissioni di Co2 zero e con un risparmio energetico del 50 per cento”.

A lavori terminato, la struttura conterà monolocali destinati a studenti fuorisede, anziani rimasti soli, genitori separati in indigenza ma anche soluzioni più grandi dedicati a intere famiglie. Un progetto ambizioso, sulla falsariga del pensionato femminile, che tra il 1967 e il 1994 ha ospitato migliaia di infermiere, insegnanti e non solo che risiedevano in Brianza per motivi lavorativi. Adesso un'altra sfida per la zona, sempre nel segno della solidarietà.