Una mappa 3D per battere il tumore alla prostata: ecco la nuova arma del San Gerardo di Monza
Grazie all’intelligenza artificiale, la biopsia fusion individua con precisione i punti sospetti nella prostata, riducendo errori e fastidi per i pazienti

La biopsia fusion combina in tempo reale le immagini della risonanza magnetica multiparametrica con quelle dell’ecografia transrettale, generando una mappa tridimensionale della prostata. Grazie a questa mappatura, i medici possono individuare con maggiore esattezza i punti sospetti da cui prelevare campioni, migliorando l’efficacia della diagnosi.
Diagnosi precoce e minori rischi per il paziente
Rispetto alle tecniche tradizionali, la biopsia fusion permette prelievi più mirati e meno numerosi, riducendo così gli effetti collaterali. L’esame si esegue in regime ambulatoriale ed è solitamente ben tollerato. «Tramite questa tecnologia – ha spiegato il dott. Andrea Gregori, Direttore della Struttura complessa di Urologia del San Gerardo – è possibile ottenere una diagnosi precocissima, una migliore applicazione della chirurgia mininvasiva robotica e una precisa valutazione dello stadio della malattia già nella fase preoperatoria».
Un passo avanti nella lotta al tumore più diffuso tra gli urologici
Il tumore alla prostata è la forma tumorale più frequente tra le patologie urologiche. La diagnosi precoce è un fattore determinante per la buona riuscita dei trattamenti. L’introduzione della biopsia prostatica con IA al San Gerardo conferma l’impegno della Fondazione nella lotta alle patologie oncologiche attraverso l’adozione di strumenti tecnologici di ultima generazione.

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