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Come cambiano gli stipendi dei sindaci

La legge di Bilancio del 2022, voluta dall’ex premier Mario Draghi, ha previsto un aumento progressivo delle indennità per gli amministratori dei Comuni, in considerazione del ruolo chiave che hanno nell’attuazione del Pnrr e delle sfide che devono affrontare. Dal primo gennaio 2024, l’aumento ha raggiunto il livello massimo: il 100% in più rispetto al 2021. Nel 2022, l’incremento era stato del 45%, nel 2023 del 68%.

Pilotto tra i sindaci più pagati

paolo pilotto

Monza rientra tra i Comuni capoluogo di provincia con più di 100.000 abitanti, per i quali la legge stabilisce un’indennità di 11.040 euro lordi al mese per il sindaco. Lo stesso importo spetta a Paolo Pilotto, sindaco di Monza, e ai suoi colleghi di Bergamo e Brescia. Anche i membri della giunta e il presidente del consiglio comunale hanno visto lievitare i loro stipendi: il vicesindaco prende 8.280 euro lordi, gli assessori e il presidente del consiglio 6.624 euro. Queste cifre hanno scatenato il dibattito pubblico sui compensi degli amministratori, che sono spesso oggetto di critiche e polemiche. Gli amministratori, però, sostengono di svolgere un lavoro a tempo pieno, con responsabilità e pressioni elevate, soprattutto nelle grandi città. Molti di loro hanno dovuto rinunciare alla loro professione o al loro impiego per dedicarsi al mandato elettorale, con il rischio di non trovare più una collocazione al termine dello stesso. Questo vale anche per i sindaci di Comuni più piccoli, come Villasanta, Brugherio, Arcore, Concorezzo, che passano le loro giornate in municipio e spesso anche le serate e i weekend tra gli impegni istituzionali.

Usmate dice no: un'eccezione brianzola

SINDACO USMATE

Non tutti i sindaci hanno accettato l’aumento di stipendio previsto dalla legge. In Brianza, c’è un caso emblematico: quello di Usmate Velate. Il sindaco Lisa Mandelli ha deciso di rinunciare al suo stipendio maggiorato, che sarebbe stato di 4.140 euro lordi al mese, e di continuare a percepire i 2.258 euro lordi che prendeva prima. La stessa scelta è stata fatta anche dagli assessori e dal presidente del consiglio comunale. Il motivo di questa rinuncia è la volontà di non gravare sul bilancio comunale e di mostrare solidarietà ai cittadini, in un momento di difficoltà economica e sociale. Un gesto che non ha molti precedenti e che si distingue dalla tendenza generale.

Il sindaco di Monza Paolo Pilotto, invece, non ha voluto commentare la questione, sottolineando che l’aumento di stipendio non dipende da una decisione politica della sua giunta, ma da una norma nazionale.