Monza dice no a Vannacci: scoppia la polemica in Brianza, cosa sta succedendo
La Giunta Pilotto respinge l’evento della rete vicina a Vannacci: sarà spostato a San Rocco. Scontro in aula tra Lega e Lab Monza.
L’associazione politico-culturale riconducibile all’onorevole Roberto Vannacci si è vista negare la sala del Centro Civico Liberthub per la presentazione del libro dell’onorevole Rossano Sasso, intitolato «Il Gender esiste. Giù le mani dai nostri figli», prevista per giovedì 25 settembre 2025.
Dagli uffici comunali è arrivato un diniego ufficiale: «L’iniziativa è in chiaro contrasto con i valori promossi e i servizi offerti dai centri civici cittadini».
L’evento è stato poi spostato al Centro Civico San Rocco, ma la decisione ha innescato una dura polemica politica.
Le accuse di Simone Villa e la replica del Comune
A sollevare il caso in aula è stato il consigliere comunale della Lega Simone Villa, che ha parlato di “censura”:
«Mi domando quali siano i valori dei centri civici che entrerebbero in conflitto con la presentazione del libro di un parlamentare… E se è incompatibile al Liberthub, perché viene invece autorizzata a San Rocco?»
Villa ha poi chiesto di chiarire chi abbia firmato il provvedimento, definendo «non accettabile» una decisione «senza una responsabilità amministrativa chiara».
Ha comunque ringraziato il sindaco Paolo Pilotto per aver individuato un’altra sede che consenta di tenere l’evento.
La difesa della Giunta e il ruolo del Punto Arcobaleno
A spiegare le ragioni del no è stata l’assessora alla Partecipazione Andreina Fumagalli:
«Al Liberthub è presente lo Punto Arcobaleno, uno sportello contro le discriminazioni sull’identità di genere. Abbiamo scelto di tutelare uno spazio sicuro per l’utenza di quel servizio».
Secondo la Giunta, dunque, la vicinanza fisica tra uno sportello dedicato ai diritti LGBTQ+ e un evento percepito come in contrasto con quei valori ha reso necessaria la scelta.
Scontro politico con Lab Monza

La decisione è stata difesa anche dal consigliere di Lab Monza Lorenzo Spedo, che ha dichiarato:
«C’è incompatibilità tra i servizi resi dall’Amministrazione, tra cui il Punto Arcobaleno, e la presentazione di un libro che veicola valori antitetici. È come se si organizzasse una degustazione di vini accanto a un incontro degli Alcolisti Anonimi».
Spedo ha aggiunto che, a suo avviso, l’evento «andrebbe fatto nella sede di partito», non in uno spazio comunale.
Il nodo della copertina e il rischio di precedenti
La polemica ruota anche intorno alla copertina del libro, che riporta la frase «Scritti di controinformazione e di liberazione dell’agenda arcobaleno» accanto a un’illustrazione di due mani arcobaleno che sovrastano due bambini.
Per Villa, basare un diniego su questo sarebbe «un giudizio sommario». Per Fumagalli e la Giunta, invece, si tratta di una tutela preventiva per evitare conflitti con utenti fragili.
Intanto, il caso ha già sollevato il timore di un precedente delicato sul rapporto tra libertà di espressione e tutela di spazi sensibili all’interno dei centri civici monzesi.



