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Nel panorama degli eventi musicali italiani, esistono progetti che riescono a superare la dimensione dello spettacolo per trasformarsi in esperienze collettive dal forte impatto sociale. In questi casi, la musica diventa un mezzo e non il fine, un linguaggio capace di unire pubblici diversi e di accendere riflessioni che vanno oltre il palco.

Negli ultimi anni, alcune iniziative hanno dimostrato come l’incontro tra arte e responsabilità possa produrre risultati concreti, generando modelli replicabili e una partecipazione attiva delle comunità coinvolte. È in questo solco che si inseriscono eventi capaci di lasciare un segno duraturo, non solo nei ricordi degli spettatori.

Quando un progetto cresce nel tempo, attraversa territori diversi e continua a rinnovarsi, significa che risponde a un bisogno reale. E spesso sono le storie umane, più ancora dei numeri, a spiegare perché certe esperienze funzionano.

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Concertozzo 2026 e Elio e le Storie Tese: Biella al centro dell’inclusione

Il Concertozzo 2026 è stato ufficialmente lanciato martedì 16 dicembre da Elio e le Storie Tese, con Elio, Faso e Cesareo insieme a Nico Acampora di PizzAut, durante una conferenza stampa ospitata nella sede monzese di PizzAut. L’evento si terrà a Biella il 26 e 27 giugno 2026.

Come sottolineato nel comunicato ufficiale, la conferenza ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali tra cui il sindaco di Biella Marzio Olivero, l’assessora Giada Pontarollo e Francesco Malferrari, direttore operativo della Fondazione Rizzoli, ribadendo il valore del Concertozzo come progetto che “trasforma la musica in inclusione reale e partecipazione attiva”.

I numeri raccontano il percorso compiuto finora: oltre 10.000 spettatori e 50.000 euro devoluti a PizzAut, fondi che hanno sostenuto e sosterranno anche nel 2026 nuovi progetti, tra cui CasAUTentica, dedicato all’autonomia abitativa delle persone autistiche, e la Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli attraverso il Fondo Do.P.O. per protesi ortopediche accessibili.

Il programma prevede due giornate distinte: il venerdì con associazioni in piazza, talk, dibattiti e stand, e il sabato con il Concertozzino, spazio per band emergenti “rigorosamente senza autotune”, seguito dal concerto di Elio e le Storie Tese.

PizzAut, Nico Acampora e il lavoro come chiave di autonomia

Il legame tra PizzAut, Nico Acampora ed Elio è al centro dell’identità del Concertozzo. Come riportato da Il Cittadino MB, Stefano Belisari ha spiegato: 

Siamo elettrizzati e orgogliosi, il Concertozzo 2025 a Bassano del Grappa è stato un grande successo quello di Biella si annuncia ancora più bello – vogliamo aumentare il numero delle associazioni invitate, migliorare la qualità degli eventi e il numero di biglietti venduti.

Il rapporto personale con PizzAut nasce anche da una dimensione familiare:

Da Nico Acampora ho imparato che non bisogna rassegnarsi alla diagnosi dei nostri figli – dice Elio – mi sono innamorato di questa realtà e di tutte quelle associazioni che offrono possibilità di un lavoro vero ai nostri ragazzi.

Anche La Stampa, con l’articolo di Marinella Venegoni, ricostruisce la nascita del progetto attraverso le parole di Elio: 

Avevo invitato Nico di PizzAut e mi ero intrigato del suo progetto di questa pizzeria nata per disperazione: i genitori dei figli autistici si industriano, hanno l’incubo di ciò che accadrà di loro quando noi non ci saremo più.

E ancora:

Adesso Nico ha due pizzerie, e ci tengo a dire senza aiuti pubblici.