Toro scappato dal macello, parte la petizione per salvarlo: “Merita di vivere”
Fuga nei boschi tra Monza e Lecco, mentre l’Enpa lancia una raccolta firme per impedirne l’abbattimento: “Ha lottato per la vita, non uccidetelo”.

È ancora in fuga il toro scappato da un macello della provincia di Monza e Brianza, che da oltre 24 ore si aggira tra i comuni del Lecchese e del Monzese. L’ultimo avvistamento risale alla zona di Missaglia, ma le ricerche proseguono senza sosta.
Nel frattempo, la vicenda ha commosso il web e mobilitato associazioni e cittadini: l’Enpa di Merate ha lanciato una raccolta firme online per chiedere che l’animale, una volta catturato, non venga abbattuto.
La petizione dell’Enpa: “Non uccidetelo, si è salvato da solo”

L’Ente nazionale protezione animali ha pubblicato la petizione sulla piattaforma wechange.org, invitando tutti a firmare per salvare la vita del toro.
“Noi di Enpa, in collaborazione con la Rete dei Santuari di Animali Liberi – si legge nel testo – chiediamo il non abbattimento dell’animale e la possibilità di prendercene cura in attesa di una nuova sistemazione.
La fuga del toro, intesa come atto di sopravvivenza davanti alla macellazione imminente, invoca per lui un epilogo diverso dalla morte”.
L’associazione si è inoltre offerta di ospitare l’animale in un santuario, qualora le autorità decidessero di non procedere con l’abbattimento.
Allerta nei comuni: “Non avvicinatevi, chiamate il 112”
Le forze dell’ordine, insieme ai veterinari dell’Ats, hanno intensificato le ricerche. L’animale potrebbe spostarsi tra Merate, Casatenovo e Usmate Velate, e le autorità raccomandano prudenza:
chi dovesse avvistarlo è invitato a non tentare di catturarlo e a contattare immediatamente il numero di emergenza 112.
Un caso che divide ma fa riflettere
Il toro, ormai ribattezzato “il toro libero”, è diventato in poche ore un simbolo di resistenza e libertà animale. Sui social si moltiplicano i messaggi di solidarietà e gli appelli per una soluzione non cruenta.
Molti utenti chiedono che venga salvato e affidato a una struttura protetta, mentre altri sottolineano i rischi per la sicurezza pubblica.
Intanto la raccolta firme ha già superato le migliaia di adesioni in poche ore, segno di un sentimento diffuso che guarda a questo animale come a un simbolo di vita da preservare.