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Lo dico in modo chiaro ed inequivocabile. Un’eventuale qualificazione ai quarti di Coppa Italia, superando i bianconeri all’Allianz Stadium, sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta di questa prima metà di stagione. Però, lo dico con altrettanta convinzione e non per pura consolazione, non tutti i mali vengono per nuocere. Perché eliminare la Juventus sarebbe stato un evento da raccontare tra un po’ di anni ai nipotini, ma avrebbe potuto portare qualche ripercussione negativa sul cammino del Monza nel suo primo storico campionato in serie A. La permanenza nella massima serie deve rimanere il focus stagionale su cui concentrare tutti gli sforzi e le attenzioni. Insomma, se la Coppa Italia poteva essere puro piacere, vale la pena ricordare che il campionato è il “dovere” verso cui la squadra biancorossa non può concedersi distrazioni.  

Visione troppo prudente? Forse… non so se sia dovuto agli anni o a quello spirito monzese e brianzolo che mi caratterizza e che alla fine viene sempre a galla. Ma restare coi piedi ben saldi a terra è sempre premiante. Un successo a Torino avrebbe potuto creare euforia e sicurezza in eccesso in vista della gara col Sassuolo, che chiuderà il girone d’andata. Andare a punti contro la squadra emiliana sarebbe un segnale di continuità in grado di infondere fiducia e mantenere a distanza le formazioni che stanno dietro. 

Mi sono piaciute le scelte un po’ sorprendenti di Palladino nel decidere lo schieramento anti-Juve, perché deve aver effettuato proprio queste considerazioni. Un po’ di riposo per chi finora ha giocato di più e largo spazio a chi ha avuto meno minuti nelle gambe, anche per ribadire la validità del suo credo nella forza del gruppo. Il risultato non è stato per nulla disprezzabile; anzi, possiamo dire che  il Monza ha fatto la sua gran bella figura, evidenziando un impianto di gioco che prescinde dai singoli interpreti. Mi è piaciuto constatare che due giocatori fondamentali come Pessina e Izzo (il primo come leader carismatico e di personalità, il secondo come esempio di carica agonistica) siano stati utilizzati con un occhio al minutaggio. Mi è piaciuto sentire le parole di Adriano Galliani sui possibili rinforzi del mercato: “In questo gennaio faremo o zero o un acquisto. Vedremo se sarà zero o uno". Forse l’AD del Monza ha voluto depistare, ma è evidente che gli arrivi dipenderanno dalle possibili partenze, che non sembrano facili da perfezionare. Resta il fatto che la gara di Torino ha dato la sensazione che l’organico sia ampio e abbia davvero bisogno di pochissimi ritocchi.  

 

Paolo Corbetta