Palladino si dimentica Monza: ecco cos'ha detto ieri sera a Bergamo
Rimonta storica dell’Atalanta contro il Chelsea. Palladino sotto la curva esulta, ma le sue parole riaccendono il caso Monza.
L’Atalanta vola, l’Europa applaude e la Champions League è sempre più vicina. La Dea firma una rimonta da applausi contro il Chelsea, battuto 2-1 nonostante lo status di campioni del mondo. Una notte che profuma di impresa, di maturità europea e di qualcosa che va oltre il semplice risultato.
In panchina, a godersi tutto, c’è Raffaele Palladino. Terzo posto in classifica, atmosfera da sogno e una curva che canta il suo nome. Ma proprio lì, tra quei cori e quelle parole, si apre una frattura che a Monza nessuno ha dimenticato.
Atalanta Champions League, la rimonta che cambia la stagione
Andare sotto contro il Chelsea e non tremare è già un segnale forte. Ma ribaltare la partita, dominando ritmo e intensità, è la fotografia di un’Atalanta sempre più consapevole del proprio valore. La Champions League non è più solo un sogno: è un obiettivo concreto.
La Dea sale al terzo posto, si prende la scena europea e manda un messaggio chiarissimo anche alle big di Serie A. Questa squadra non ha paura di nessuno, nemmeno dei campioni del mondo.
Palladino Atalanta, il coro sotto la curva che accende la polemica
A fine gara, Palladino va sotto la curva. Un gesto non abituale, come ha sottolineato lui stesso, accompagnato da parole che hanno immediatamente fatto il giro dei social.
“Negli ultimi anni non avevo mai ricevuto un coro: è la prima volta da allenatore e mi ha emozionato. Di solito non vado sotto la curva, ma oggi mi sono sentito di farlo perché i tifosi sono stati fantastici”.
Una dichiarazione che, però, ha lasciato più di qualcuno perplesso. Soprattutto i tifosi del Monza, che ricordano bene l’ultima partita in casa con Palladino, quando l’allenatore fu osannato e andò proprio sotto la curva Pieri. Altro che “prima volta”.
Palladino Monza, dalla curva Pieri alla contestazione di Firenze
La memoria, nel calcio, è lunga. E a Monza nessuno ha dimenticato. Non solo i cori e gli applausi, ma anche il finale amaro di un rapporto chiuso nel modo peggiore. A Firenze, complice la sconfitta e il clima già teso, Palladino fu duramente contestato dalla tifoseria brianzola.
Un epilogo che pesa ancora oggi e che rende le sue parole post-Chelsea difficili da digerire per una parte dei tifosi biancorossi. Oggi Palladino sorride con l’Atalanta, ma il passato torna a bussare. E lo fa nel momento meno opportuno.



