x

x

Dal paradiso con Berlusconi alla retrocessione: il Monza saluta la Serie A


“Din don din don din don, mi collego dall’arena, il vichingo ha fatto gol!”
Questo coro risuonava più volte nella curva Davide Pieri, anche durante l’ultima partita casalinga contro l’Atalanta.
È un canto che i tifosi del Monza non dimenticheranno mai, perché racchiude la magia del 29 maggio 2022, quando la squadra ottenne per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie A, battendo il Pisa 4-3 nella finale dei playoff.
Il protagonista fu Christian Gytkjaer – soprannominato il "vichingo" – autore di una doppietta decisiva.
Un'impresa che portava la firma anche di Silvio Berlusconi, presidente del club, che grazie al supporto di Fininvest aveva acquistato il Monza appena quattro anni prima, avviando una storica scalata dalla Serie C alla Serie A.

Un sogno chiamato Europa: la stagione dell'entusiasmo


Nella stagione 2022-2023, il Monza esordisce in Serie A sotto la guida di Giovanni Stroppa. L’entusiasmo è alto e il mercato estivo è ambizioso. Tuttavia, l’impatto con la categoria è duro: dopo sei partite, i brianzoli sono ultimi con un solo punto.
La dirigenza decide allora di cambiare rotta: Stroppa viene esonerato e al suo posto arriva Raffaele Palladino, promosso dalla Primavera. Il debutto del nuovo allenatore è da brividi: il Monza affronta la Juventus e vince 1-0 grazie, ancora una volta, al gol di Gytkjaer.
Quella vittoria segna l’inizio di una sorprendente cavalcata: i biancorossi chiudono l’anno all’undicesimo posto con 52 punti, a soli quattro dalla Conference League.
Tra le note liete della stagione: le sgaloppate di Carlos Augusto, la leadership di Pessina, le parate di Di Gregorio e una coesione di squadra che ha stupito tutti.

La scomparsa di Berlusconi: l'inizio della discesa

Foto AC Monza / Buzzi


La seconda stagione in A inizia sotto con un evento inaspettato. Il 12 giugno 2023, Silvio Berlusconi scompare.
Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, le quote del Monza passano al figlio Pier Silvio, che però non condivide la passione del padre per il calcio e decide di mettere in vendita le azioni del club. Da quel momento, l’approccio della società cambia radicalmente: il bilancio prende il sopravvento sulle ambizioni, e la cessione di Carlos Augusto segna l’inizio di un mercato all’insegna del risparmio, con arrivi solo in prestito o a parametro zero.
Eppure, nonostante le premesse, la squadra di Raffaele Palladino parte forte: per larghi tratti della stagione 2023-2024, il Monza resta agganciato alla zona Europa. Ma il sogno si spegne nel finale, con appena tre punti raccolti nelle ultime nove giornate. Il dodicesimo posto finale, con 45 punti, lascia l’amaro in bocca.

Fine di un ciclo e futuro incerto


La stagione 2024-2025 si apre all’insegna del cambiamento. Salutano tre pilastri degli ultimi anni: il tecnico Palladino, il fantasista Colpani e il portiere Di Gregorio. Anche il mercato estivo è all’insegna della cautela: pochi innesti e tutti low cost. In panchina arriva Alessandro Nesta, reduce da una modesta esperienza alla Reggiana in Serie B. Ma l’avvio è disastroso: a metà campionato, il Monza è ultimo in classifica, complice anche una lunga serie di infortuni che colpisce giocatori chiave come Pessina, Gagliardini e Birindelli.
Il colpo di grazia arriva a gennaio, con un mercato invernale che suona come una resa: via quattro titolari — Djuric, Maldini, Bondo e Pablo Marí — sostituiti da scommesse che si rivelano inadatte al livello della Serie A. L'esonero di Nesta e l’arrivo di Bocchetti non cambiano il corso degli eventi: l’unica vittoria arriva contro la Fiorentina, poi solo sconfitte. Richiamato in extremis, Nesta torna in panchina, ma è ormai troppo tardi: il Monza chiude all’ultimo posto. La retrocessione è realtà.
Adesso, in Brianza, è tempo di domande. Chi rileverà il club? Galliani resterà o sarà l’addio anche per lui? Nesta sarà confermato o si ripartirà da un nuovo allenatore? E quanti dei giocatori attuali resteranno? Una cosa è certa: il tempo stringe. Se il Monza vuole tornare tra i grandi, dovrà ricostruire dalle fondamenta. E farlo in fretta.