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Roberto Colombo
Roberto Colombo

In esclusiva alla redazione di Monza-News, l'ex portiere Roberto Colombo ha parlato della sfida di domenica tra brianzoli e Napoli, di cui lui è doppio ex. Ecco le parole del brianzolo, originario di Lesmo.

Il Monza affronta un Napoli con ormai più nulla da chiedere al campionato. I ragazzi di Palladino possono ambire a portare a casa i tre punti? 

"Innanzitutto va detto che è bellissimo arrivare a questa partita dopo aver raggiunto gli obiettivi fondamentali della stagione, e ciò vale sia per il Monza che per il Napoli. Tutto quello che arriverà in più nel finale di stagione sarà un'ulteriore ciliegina sulla torta. Mi aspetto una gara giocata senza grandi pressioni da entrambe le parti, con la possibilità di migliorare gli storici traguardi raggiunti dalle due formazioni. Il Monza ha fatto un percorso pazzesco, calcolando che era una neopromossa al debutto in Serie A". 

All'andata fu 4-0 Napoli. Se lo sarebbe aspettato questo cambio di passo radicale del Monza in campionato? 

"Quest'anno è stato difficile per tutte affrontare il Napoli, in certi periodi era una macchina incontrastabile, soprattutto tra le mura amiche del Maradona. Il Monza, grazie in particolare all'esperienza dei suoi dirigenti, ha avuto il coraggio e la lungimiranza di cambiare allenatore. L'avvicendamento in panchina ha svoltato la stagione. Probabilmente con Stroppa era stato raggiunto il massimo possibile. Con l'arrivo del nuovo allenatore si sono infatti liberate nuove energie che hanno valorizzato la rosa del Monza, permettendogli di compiere questa cavalcata meravigliosa". 

Il Monza ha ottenuto la licenza Uefa. Le competizioni europee possono essere ancora raggiunte in caso di penalizzazione alla Juventus. Cosa ne pensa?

"Le motivazioni servono sempre, perché aiutano il gruppo a migliorarsi. Il percorso di perfezionamento è una strada che consiste anche nel mantenere alte l'asticella e la concentrazione, nonostante l'obiettivo sia stato raggiunto. Tali esperienze insegnano ai calciatori ad ambire sempre al massimo e a non accontentarsi del minimo sindacale. Continuare a essere motivati dopo aver raggiunto uno scopo può tornare utile nella programmazione del futuro. Questa cosa sono certo che i dirigenti del Monza l'hanno chiara fin troppo bene". 

A Monza ha esordito nel grande calcio, al Napoli ha vinto tre trofei. Che ricordi ha di queste esperienze? 

"Sono stati due momenti diversi, a Monza ho militato anche nel settore giovanile nel lontano 1987, l'anno in cui ci fu il passaggio dal centro sportivo di Sant'Albino a quello di Monzello e dallo Stadio Sada al Brianteo. Già a quel tempo si trattava di strutture all'avanguardia, non a caso oggi sono ancora utilizzate. Ricordo bene l'allenatore Pierluigi Frosio, giocai purtroppo solo una partita, la cosa più bella però è che il mister sapeva comprendere i suoi calciatori. Era riuscito a capire che il morale dei giocatori meno coinvolti era fondamentale per tenere vivo l'ambiente. Mister Frosio metteva al centro le persone e questa cosa ha dato grandi frutti. A Napoli ho avuto a che fare con una società molto presente, che ha saputo costruire le basi per vincere. Sono arrivato nel 2011, quando i partenopei erano già stabilmente in Serie A. Durante quegli anni sono stato allenato da Walter Mazzarri e Rafael Benitez. È proprio in quel periodo che sono state poste le fondamenta per la vittoria dello scudetto di quest'anno".