Il runner brianzolo che cucina il risotto in TV: cosa ne pensano i tre giudici di MasterChef?
Dai provini di MasterChef Italia 15 alla prova davanti a Locatelli, Cannavacciuolo e Barbieri: il verdetto sul “risotto del runner”
C’è un momento, nei talent televisivi, in cui il confine tra spettacolo e racconto personale si fa sottile. È quello delle audizioni, dove in pochi minuti si concentrano ambizioni, identità e voglia di emergere. MasterChef Italia ha costruito negli anni una mitologia fatta anche di personaggi fuori dagli schemi, capaci di lasciare il segno indipendentemente dal risultato finale.
La quindicesima edizione non fa eccezione e, tra i volti apparsi durante i provini, ce n’è uno che - direttamente dalla Brianza - ha attirato l’attenzione per energia, linguaggio e approccio decisamente originale. Un mix di sport, cucina e autoironia che ha animato una delle puntate dedicate alle selezioni iniziali.
Il pubblico, come spesso accade, si divide tra chi guarda al piatto e chi resta colpito dalla personalità. E a volte è proprio quest’ultima a rendere memorabile un passaggio televisivo, anche senza un grembiule da conquistare.

Ugo Mask a MasterChef Italia: il provino tra sport e cucina
Nella puntata 3 dei provini di MasterChef Italia, si presenta come Ugo Mask, spiegando subito l’origine del soprannome legato al mondo dello sport. Triatleta, maratoneta – con all’attivo anche la maratona di New York – e personal trainer, arriva dalla Brianza (più precisamente da Giussano) e lavora in una palestra di Monza. Prima ancora di entrare in cucina, una clip lo mostra impegnato in diverse attività sportive, dal running al ciclismo.
Nel confronto iniziale con Chiara Pavan, il brianzolo Ugo Mask racconta il piatto che intende preparare: un risotto allo champagne. La scelta del brodo di carne diventa subito spunto di dialogo, tra osservazioni tecniche e risposte ironiche. «Stick with the plan», dice lui, rivendicando la decisione presa, mentre la chef ribadisce quanto sia importante pensare bene i piani fin dall’inizio.
Provini MasterChef e giudici: il “risotto del runner” sotto esame
Davanti a Giorgio Locatelli, Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri, Ugo Mask entra nel vivo della prova. Si presenta, saluta il titolare della palestra in cui lavora e scherza con i giudici, arrivando persino a invitarli ad allenarsi. Il piatto prende un nome emblematico: risotto del runner, pensato come simbolo della fase di recupero fisico dopo l’attività sportiva.
Tra battute e commenti incrociati, il racconto si arricchisce di altri piatti “tematici” come il “risotto finish line” e il “pacchero del ciclista”. La preparazione, però, si complica: dalla mantecatura alle superfici utilizzate, fino all’impiattamento, accompagnato dai celebri “mannaggia” di Barbieri e dai “veloce” di Locatelli. Il risultato è un risotto allo champagne con cacao e zest di limone che lascia perplessi i giudici.
Le valutazioni finali sono nette: per Locatelli il risotto è stracotto e poco sapido, per Barbieri persino peggiore di quello “dell’ospedale”, mentre Cannavacciuolo boccia senza appello il piatto e l’idea complessiva con parole davvero dure ("Ahi ahi ahi. Posso dire la verità? Se devo stare tre ore in palestra e poi arrivo a casa e mangio un riso così è perché faccio proprio una vita di merda. Davanti a un piatto del genere non c'è niente da dire. Anzi c'è da dire che è no"). Tre no che chiudono il percorso di Ugo Mask a MasterChef Italia, salutato però con il sorriso e un ultimo invito ad allenarsi insieme.




