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Le falle nella gestione societaria del Monza

Vado controcorrente? Forse, ma le mie convinzioni non sono barattabili e continuo a pensare che il triennio biancorosso in Serie A si stia concludendo in un inopinato trionfo di stranezze al limite dell’assurdo che ha caratterizzato la gran parte della stagione in corso. Con la proprietà che improvvisamente chiude i rubinetti all’AC Monza e con la società che, di conseguenza, si trova costretta a gestire il presente con scelte obbligate e quasi sempre sbagliate. Il tutto in un silenzio assordante, comunque meno disprezzabile di certe uscite strampalate (come quelle che ci siamo dovuti sorbire nella conferenza stampa del ds Bianchessi successiva a Monza-Atalanta) in cui si è tentato di farci credere che il Monza stia già programmando la nuova stagione. Perché per programmare occorre sapere qual è il budget a disposizione, chi lo conferisce e a chi viene affidato il compito di utilizzarlo per arrivare al traguardo prefissato. Seguendo un ordine logico e cronologico cui non sono concesse deroghe.

Monza 2025/26: servono chiarezza e discontinuità

Urge una svolta per la stagione 2025-26

Io non riesco a credere che il Monza 25/26 possa riscattarsi subito se a livello di proprietà permarrà lo status quo. Anzi, sono piuttosto pessimista… La svolta è necessaria perché cambino le cose. Servirà anche una gestione completamente diversa, con l’individuazione in primis di un direttore sportivo vero, per fare un mercato in linea con i programmi e le ambizioni, anche per cancellare il ricordo delle scelte disastrose dello scorso gennaio. Contestualmente e non antecedentemente, l’individuazione dell’allenatore, che non sarà ovviamente Alessandro Nesta. Il quale ha risposto con un secco “no” a chi aveva pensato di verificare quanto detto sette giorni fa, in cui era stato dichiarato che col tecnico romano ci sarebbe stato un incontro a fine campionato.

Ancora due turni di campionato, poi, se non prima, ci auguriamo che si diradi la nebbia in cui l’AC Monza è avvolto da mesi. Perché quel che è stato è alle spalle e occorre guardare avanti. “E’ il futuro, più che il passato, a creare il nostro presente”. Come non condividere il pensiero espresso qualche secolo fa dal filosofo francese Blaise Pascal.  Paolo Corbetta

Corbetta

Lunedì torna Monza una città da serie A

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