Villa Reale, lavori record e sogno UNESCO: cosa sta davvero succedendo a Monza?
Tra interventi già avviati e nuovi progetti, il complesso monumentale di Monza punta a diventare patrimonio UNESCO e cuore pulsante della cultura.

La rinascita della Villa Reale e del Parco di Monza passa da un’azione concreta: l’Accordo di Programma che coinvolge Regione Lombardia, Comune di Monza e Comune di Milano, con il contributo attivo del Consorzio Villa Reale e del Parco regionale della Valle del Lambro.
Parliamo di uno stanziamento da 55 milioni di euro, già in gran parte allocato: l’88,4% degli interventi prioritari della Fase 1 è stato concluso o appaltato. I numeri raccontano un’azione capillare: dalla messa in sicurezza dell’Ala Nord al restauro della Cappella di Corte, passando per Villa Mirabello, le porte monumentali e gli storici muri di cinta.
Restaurata l’identità storica e artistica
Non solo numeri, ma anche attenzione al dettaglio e rispetto dell’anima del luogo. Un esempio su tutti? Il restauro del Teatro di Corte con il nuovo sipario in velluto verde, fedele a quello dell’epoca napoleonica.
L’intero lavoro si inserisce in una visione ampia, fatta di cura, sostenibilità e rigenerazione identitaria. Un percorso che parte dal passato per costruire il futuro, con la consapevolezza che ogni intervento è un passo verso una Villa Reale sempre più fruibile e viva.
Mostre, eventi e progetti con il respiro del mondo
Villa Reale oggi è anche un luogo che ospita la cultura contemporanea. Al Belvedere è in corso la mostra dedicata a Saul Leiter, fotografo iconico del Novecento, finalista ai Lucie Awards 2025. A seguire, una carrellata di eventi: la mostra sulle stragi nazifasciste, la Biennale Giovani, e una retrospettiva su Marco Carnà.
All’Orangerie si guarda già a Milano-Cortina 2026 con l’esposizione “Le sfide del corpo”, mentre si scaldano i motori per un omaggio immersivo a Salgari e per altri appuntamenti fino a metà 2026.
Arte e spiritualità per un dialogo globale
In autunno, l’appuntamento è con Michelangelo Pistoletto, uno dei padri dell’arte povera. La sua mostra U.R-R.A. unirà religioni e culture attraverso l’arte, promuovendo un messaggio di pace e dialogo interculturale. Il tutto arricchito da quattro convegni internazionali.
Si tratta di un progetto ambizioso, che conferma la volontà della Reggia di Monza di essere sempre più un crocevia di idee, suggestioni e riflessioni universali.
Candidatura UNESCO e strategie internazionali
La ciliegina sulla torta? La candidatura ufficiale alla World Heritage List dell’UNESCO, per il sistema Reggia di Monza e Ville di delizia della Brianza. Il protocollo d’intesa con la Provincia di Monza e Brianza è pronto, così come i progetti per valorizzare in modo coordinato il territorio e il suo enorme potenziale culturale.
Questa prospettiva apre scenari di rilievo internazionale, sia sul piano della promozione turistica, sia su quello della conservazione del patrimonio storico.
Cura, identità e relazioni: il futuro è già iniziato
Lo ha spiegato con chiarezza il presidente del Consorzio, Paolo Pilotto: la parola d’ordine è “cura”. Cura per un patrimonio di 724 ettari fatto di architettura, paesaggio, cultura e memoria collettiva.

Una visione condivisa anche dal direttore Bartolomeo Corsini, che ha definito il compito del Consorzio come “un atto di perseveranza”. Perché la cura è costruzione di opportunità, ed è proprio questo il messaggio che la Villa Reale vuole rilanciare: fare rete, stringere legami con altre Residenze Reali, mettere in dialogo passato e futuro.
Lunedì torna Monza una città da serie A
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