Ospedale di Seregno a rischio? Il consiglio regionale scende in campo
Firmato un ordine del giorno bipartisan per rilanciare la struttura e tutelare la sanità brianzola

L’ospedale Trabattoni-Ronzoni è da anni un riferimento per la riabilitazione pubblica nell’area dell’ASST Brianza. Negli ultimi mesi, a causa di criticità strutturali legate alla sicurezza antisismica e antincendio, diversi reparti – tra cui neuroriabilitazione, radiologia e punto prelievi – sono stati trasferiti temporaneamente a Desio, Vimercate e Carate.
Una soluzione d’emergenza che ha però generato forte preoccupazione tra cittadini, istituzioni locali e personale sanitario, con il timore di una chiusura definitiva del presidio.
Una riqualificazione urgente e condivisa
Nel documento si sottolinea come il mantenimento di un polo pubblico a Seregno sia fondamentale per garantire equilibrio territoriale, prossimità e continuità assistenziale. La Brianza nord, infatti, soffre già di una carenza di strutture riabilitative pubbliche, e una perdita del genere rappresenterebbe un grave danno per tutto il sistema sanitario regionale.
Si chiede quindi una programmazione chiara da parte di Regione Lombardia e un impegno immediato a individuare la soluzione progettuale più efficace.
Due le opzioni: valorizzare l’esistente o costruire il nuovo
L’ordine del giorno fa riferimento a due possibili percorsi: la riqualificazione dell’attuale sede del Trabattoni-Ronzoni oppure la realizzazione di un nuovo polo riabilitativo nell’area San Salvatore, sempre nel comune di Seregno.
In entrambi i casi, viene chiesta una scelta rapida, trasparente e sostenibile, accompagnata da un’analisi costi-benefici e da un’informazione dettagliata sulle ipotesi progettuali già emerse, ad oggi non formalmente rese note.
Un’infrastruttura moderna, accessibile e innovativa

I firmatari ritengono preferibile, anche in ottica strategica, la realizzazione di un nuovo centro moderno, ad alta efficienza energetica, accessibile logisticamente e dotato di tecnologie aggiornate. L’obiettivo è offrire percorsi di cura riabilitativi di ultima generazione, all’altezza dei bisogni crescenti del territorio.
Il nuovo polo, secondo il testo, dovrebbe diventare un riferimento non solo per la Brianza, ma per tutta la Lombardia settentrionale.
Un appello condiviso da tutto il Consiglio
Il documento è stato firmato da Alessandro Corbetta, Alessia Villa, Martina Sassoli, Fabrizio Figini, Jacopo Dozio, Pietro Luigi Ponti, Davide Carlo Caparini, Emanuele Monti, Andrea Sala e Riccardo Vitari.
Una convergenza trasversale che dimostra come il tema sia sentito al di là degli schieramenti politici e legato a una visione comune: difendere il diritto alla salute pubblica e investire in una sanità territoriale forte, efficiente e vicina alle persone.
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