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cimitero

Il 15 giugno, nel cimitero di Sulbiate sono apparse diverse frasi misteriose scritte con pennarello indelebile su alcune lapidi. Tra i messaggi più sorprendenti, spiccano parole che sembrano indirizzate direttamente a chi è sepolto, come “A te che ti ho incontrato quel giorno, Dio benedica la tua famiglia se ce l'hai. Arrivederci!” e “Grazie di aver riconosciuto la mia vena poetica da quella sera... A tua figlia che ho conosciuto appena! Arrivederci!”. Nonostante l'assenza di contenuti offensivi, il gesto è stato giudicato come un atto di irrespetto verso un luogo sacro, suscitando l'indignazione della comunità di Sulbiate.


Le reazioni delle autorità locali e del Codacons

cimiterio

L'Amministrazione comunale di Sulbiate ha prontamente condannato il gesto. In una nota ufficiale, il Comune ha espresso il suo rammarico per l'inciviltà mostrata all'interno del cimitero, sottolineando la gravità del gesto. “Si tratta di gesti gravi e inaccettabili che colpiscono un luogo sacro e denotano mancanza di rispetto nei confronti della nostra comunità”, si legge nel comunicato. Il Codacons, in una dichiarazione separata, ha anche condannato duramente l'accaduto, esprimendo preoccupazione per la sicurezza dei cimiteri e sollecitando maggiori misure di sorveglianza per prevenire simili episodi.


La posizione del sindaco di Sulbiate

Nonostante le critiche, la sindaca Carla della Torre ha replicato, spiegando che le lapidi non sono state danneggiate con frasi volgari e che alcune di esse sono già state pulite dalle famiglie dei defunti. “Spiace leggere certe dichiarazioni del presidente del Codacons. Mi chiedo se forse, prima di dire determinate cose, non fosse il caso di sincerarsi e verificare prima quello che è lo stato dei fatti”, ha dichiarato la sindaca, invitando il presidente del Codacons a visitare il cimitero per rendersi conto della situazione.


L'incertezza sul legame tra le scritte e i defunti

Le frasi scritte sulle lapidi sembrano avere un legame con le persone scomparse, ma non vi è ancora alcuna certezza. L'unico filo conduttore tra le lapidi sembra essere l'anno di decesso e la vicinanza fisica delle tombe. Tuttavia, il contenuto delle scritte misteriose suggerisce che chi le ha scritte conoscesse davvero i defunti, portando ancora più mistero sull'identità dell'autore del gesto.


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