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*Scena 1.*
"Ciao, devo fare i biglietti, vieni anche tu a Verona?"
"Ehm, visto che andate a Verona non è che mi porteresti a Treviso dalla mia amica? Tanto è lì vicino."
"Sì, una spanna sul mappamondo!"
Arrivo nel parcheggio ospiti a Verona ed il primo amico che incontro e saluto mi dice: "Dai, questa volta hai una trasferta più corta di noi!".
853 km... Cosa non si fa per i figli?

*Scena 2.*
Lo stadio di Verona si vede che non è nuovo ma ha un suo fascino retrò. Sei distante dal campo a causa della pista di atletica (in disuso) ed il pubblico ospite è nell'ultimo anello con le vie di accesso e uscita che sono un po' _complicate_. Però rimane una buona visuale in stile _camera_ _tattica_. Vista così la partita è stata stupenda. Certo, ti perdi il gesto tecnico del singolo, la finezza di una giocata nello stretto, qualche volta fai fatica a riconoscere il giocatore ma riesci a vedere le disposizioni in campo, i movimenti di squadra, la coordinazione dei reparti. Veramente, per chi ama il calcio dal punto di vista tattico è una delle migliori situazioni ed a me, se non si è ancora capito, è piaciuto un sacco. Quello che ho visto è che il tanto decantato difensivista Zaffaroni si è disposto praticamente a specchio con il Monza, un 3421 molto aggressivo. Di certo sul modo di far giocare il Verona si vede l'influenza del gasperiniano Bocchetti, anche lui, come Palladino, allenato a Genoa dal mister di Grugliasco. Si vede molto bene quest’influenza nell'accettare gli scontri 1-a-1 in giro per tutto il campo con il tentativo di asfissiare l'avversario per recuperare e ripartire. A questo, però, si aggiunge la praticità di Zaffaroni che ha corretto, rispetto alla partita di andata per esempio, il dinamismo difensivo con una maggiore collaborazione tra reparto difensivo e di centrocampo aiutando il filtro e chiudendo gli spazi tra le linee. Insomma, un Verona messo bene in campo che rispecchia dettami tattici molto simili a quelli che ha portato Palladino a Monza.
Ragazzi, davvero, vedere muoversi i giocatori e le linee delle due squadre è stato uno spettacolo molto simile ad un balletto classico interpretato con un’incredibile armonia, tanto senso del ritmo ed una coordinazione spaventosa. Che bella partita!!!

*Scena 3.*
"Compagne. Anzi, amiche. Devo dirvi una cosa. Ho un tumore e dovrò operarmi a breve". Non sono state queste le parole testuali di Deborah Salvatori Rinaldi, attaccante della Ternana Women, ma il senso del discorso è stato più o meno questo quando prima dell'allenamento ha rivelato il suo problema alle compagne di squadra. Al termine di quell'allenamento si sono presentati il vice presidente della Ternana, Tagliavento (ex arbitro), e la responsabile del settore femminile, Isabella Cardone, con in mano il rinnovo del contratto per un altro anno.
Grande gesto della società Ternana. In bocca al lupo Deborah!

*Scena 4.*
Bellissimo colpo d'occhio quello dei tifosi monzesi a Verona. E' stata ancora una trasferta oceanica, soprattutto per chi di Fiorenzuola sempre in due, o simili, ne ha vissute tante. E non so dirvi se sia stata la promozione degli under 14 a 2 euro (applauso alla società veronese!) o se sia stato un caso ma ho visto una pletora di bambini tra le nostre fila. Quelli che ci sono sempre e quelli che ho visto per la prima volta. Avevo nei miei dintorni un bimbo che non so quanti anni avesse, forse in età pre-scolare o poco più, che ha seguito tutti i cori ed i battiti di mano dall'inizio alla fine. Sono tornato con la mente a diversi anni fa, quando avevo i figli di quell'età e li portavo al Brianteo (la mia immagine di sfondo del cellulare li vede tutti e quattro in curva più molto giovani) ma poi sono tornato anche al Sada quando ero io a giocare con altri binmbi vicino alla rete del campo utilizzando la bottiglietta di cordiale come pallone.
Grazie bimbo, chiunque tu sia, per aver risvegliato questi ricordi in me.

*Scena 5.*
La rubo da Instagram. Ieri, dopo un concerto, si avvicina una che presumibilmente era una famiglia con un figlio e con mia grande sorpresa mi chiedono gentilmente se il figlio (non vedente) potesse toccare i miei strumenti. Dopo averli toccati esclama: "Ora li riconosco!" è stata una cosa che mi ha fatto riflettere tantissimo e mi ha fatto capire che qualsiasi cosa negativa se si ha coraggio si può superare. Ho scoperto anche che questo fantastico ragazzo è un pianista!
Viva la musica! Grazie batterista astemio.

*Scena 6.*
Dopo la gara con il Verona i sentimenti relativi al risultato ed alla situazione di classifica sono un po' contrastanti. Non ci siamo ancora definitivamente liberati del fardello salvezza, anche se si è fatto un altro passettino in avanti, e non si possono cullare sogni di gloria oltre questa visto che si sono persi un po' troppi punti nelle ultime uscite. Il bilancio è assolutamente positivo, intendiamoci, ma ora per cosa stiamo lottando? Credo sia una domanda piuttosto diffusa tra i tifosi brianzoli. Il mio pensiero è che quello che era l'obiettivo a cui "tendere" per la società sia ormai diventato, in realtà, il vero obiettivo della stagione. Raggiungere quel decimo posto buttato lì sul piatto da Galliani che nessuno aveva preso realmente sul serio, forse manco Galliani stesso, è diventato il vero obiettivo stagionale. E non credo che questo sarà un obiettivo non motivante perchè sono certo che se dovesse arrivare la proprietà saprà come ripagare i ragazzi per l'obiettivo raggiunto. Ma voglio confessarvi un mio piccolo sogno. Ormai lo sanno anche i muri, io sono bergamasco d'adozione, quindi il pensiero di poter magari fare uno sgambetto all'ultima giornata ai nerazzurri mi ripagherebbe di decenni di umiliazioni.
Lasciatemi sognare... Quest'anno, e a questo punto della stagione, posso anche permettermelo.

*Scena finale*
Verona è la città dell’amore. Sarebbe stato scontato e forse fin troppo facile coinvolgere Romeo e Giulietta in questo sproloquio ma ho mai scritto qualcosa di scontato? Vabbè, sì, spesso, ma in questo caso l’ho evitato appositamente. Credo, a differenza di altre volte, di essere già stato troppo serio e di aver parlato comunque di amore. Amore per il calcio, amore per la vita, amore dei ricordi, amore per il coraggio. Ma questo non è un film d’amore. E’ un insieme di scombussolate scene. E vi comunico con grande anticipo che non ha vinto l’Oscar. Beh, grande anticipo… Le statuette sono state già assegnate ieri. Ma se non ha vinto ancora nulla è solo perché non ha una scena finale. Anzi, visto che il direttore Peduzzi continua ad ospitare questi miei indegni scritti, lo invito ad aprire un contest, una challenge, una competition… Vabbè, chiamatela come volete con i vostri inglesismi. Comunque sia, un qualcosa su una qualche diavoleria social che lui sa certamente utilizzare meglio di me dove sarete voi a descrivere le vostre scene della trasferta di Verona e dei giorni che l’hanno preceduta. Il mio invito è quello di farlo scrivendo. Non so se l’avete capito ma per me le parole hanno un valore profondo che immagini e video mai potranno raggiungere.
Grazie Dante! Cioci_bg