Quattro milioni per salvare un simbolo: così rinasce l’anello di Monza
Regione Lombardia stanzia 4 milioni per il recupero dell’anello di alta velocità dell’Autodromo di Monza e la sua valorizzazione internazionale.

Lo storico anello di alta velocità dell’Autodromo di Monza è pronto a tornare protagonista. Regione Lombardia ha stanziato 4 milioni di euro per il recupero del tracciato sopraelevato, uno dei simboli mondiali della storia dell’automobilismo, oggi solo parzialmente utilizzabile.
Il finanziamento è stato approvato con un emendamento al bilancio di previsione 2026-2028 e sarà destinato agli interventi di ammodernamento gestiti da ACI, con l’obiettivo di garantire sicurezza, funzionalità e una piena valorizzazione internazionale dell’impianto.
Un intervento strategico per Monza e la Brianza
Secondo i promotori dell’emendamento, il recupero dell’anello non è solo un’operazione di tutela storica, ma una scelta strategica per il territorio. L’Autodromo di Monza rappresenta infatti un motore economico fondamentale, capace di generare indotto turistico, occupazione e ricadute per il sistema ricettivo e produttivo della Brianza e dell’intera Lombardia.
Investire sull’impianto significa rafforzare la competitività del circuito nel panorama internazionale e consolidare il ruolo del Gran Premio d’Italia come evento di riferimento globale.
Villa: “Un risultato concreto per il territorio”

«Il recupero dell’anello di alta velocità è un pezzo di storia dello sport lombardo e italiano», ha sottolineato la consigliera regionale Alessia Villa, evidenziando come l’intervento avrà effetti positivi non solo sul piano sportivo, ma anche su quello economico e turistico.
Le risorse stanziate permetteranno di completare la progettazione esecutiva e avviare i lavori necessari per rendere nuovamente fruibile l’intero tracciato in vista di eventi futuri.
Cos’è l’anello di alta velocità di Monza
Conosciuto anche come sopraelevata o catino di Monza, l’anello di alta velocità è uno dei primi circuiti ovali al mondo costruiti appositamente per le corse automobilistiche. Utilizzato, in varie configurazioni, dal 1922 al 1938 e poi tra gli anni Cinquanta e Sessanta, è lungo 4.250 metri ed è caratterizzato da curve sopraelevate con pendenze che arrivano fino all’80%.
Un’opera ingegneristica unica, pensata per consentire velocità superiori ai 300 km/h, che ancora oggi rappresenta un patrimonio storico e sportivo di valore internazionale.
Obiettivo: sicurezza, sport e sviluppo
«Ogni euro investito qui rafforza la volontà di valorizzare le eccellenze lombarde», ha concluso Villa. L’intervento punta a coniugare memoria storica, sicurezza e sviluppo, restituendo a Monza uno dei suoi simboli più iconici e rilanciando l’Autodromo come infrastruttura moderna e competitiva.



