Altro che unità: Forza Italia sull’orlo dello scontro, cosa sta succedendo
Scossa in Forza Italia: dopo l’evento di Occhiuto, Tajani ribadisce le regole e il ruolo degli iscritti.
Forza Italia entra in una fase nuova, forse inedita. Dopo mesi di equilibrio apparente, il partito fondato da Silvio Berlusconi mostra segnali di tensione interna che vanno oltre il fisiologico confronto politico.
Non si parla ancora apertamente di una resa dei conti, ma per la prima volta emerge l’ipotesi di una competizione vera sulla leadership.
Una dinamica che si sviluppa mentre il partito cerca una collocazione stabile nel dopo-Berlusconi.
E che mette di fronte il segretario Antonio Tajani e l’area che fa capo al governatore calabrese Roberto Occhiuto.
La “scossa liberale” e il segnale a Tajani
La mossa di Roberto Occhiuto, andata in scena mercoledì a palazzo Grazioli, ha avuto l’effetto di una scossa.
Non tanto per i contenuti – definiti dallo stesso governatore una “scossa liberale” – quanto per il luogo e il momento: l’ex quartier generale del berlusconismo romano, carico di valore simbolico, e una fase in cui Forza Italia è chiamata a ridefinire la propria identità.
Per la prima volta nella storia del partito, si profila apertamente uno scontro sulla leadership, o quantomeno la nascita di un’area organizzata che chiede rinnovamento e maggiore protagonismo politico.
Tajani risponde e mostra i muscoli
Antonio Tajani non ha lasciato cadere il segnale.
Anzi, ha scelto di rispondere rivendicando la legittimità del percorso democratico interno e la forza organizzativa del partito. «Votano gli iscritti», è il messaggio fatto filtrare dal segretario, insieme a un dato preciso: Forza Italia conta oggi circa 200mila tesserati.
Un modo per ribadire che ogni eventuale sfida non può prescindere dalle regole interne e dalla base del partito, e che la leadership non si costruisce con eventi simbolici, ma attraverso i meccanismi statutari.
L’incontro con Marina Berlusconi

Non è passato inosservato un altro dettaglio politico rilevante.
Nelle stesse ore in cui Occhiuto animava la kermesse romana, Tajani si trovava a Milano, a casa di Marina Berlusconi. Un incontro dal forte valore simbolico, che il segretario ha voluto far sapere, quasi a sottolineare una continuità di rapporto con la famiglia del fondatore.
Un messaggio implicito ma chiaro: il confronto interno non avviene nel vuoto, ma sotto lo sguardo attento di chi rappresenta l’eredità morale e politica del berlusconismo.
Un partito davanti a un bivio
Per ora nessuno parla apertamente di congresso o di sfida diretta.
Ma il clima è cambiato. Forza Italia, che per oltre trent’anni ha avuto un leader indiscusso, si trova ora a gestire una dialettica interna inedita, fatta di ambizioni, correnti emergenti e richieste di rinnovamento.
Il confronto tra Tajani e l’area di Occhiuto potrebbe restare nei confini di un dibattito politico ordinato.
Oppure segnare l’inizio di una vera competizione per la guida del partito.
Molto dipenderà dai prossimi mesi e dalla capacità di Forza Italia di trasformare la scossa in un processo di consolidamento, senza spaccature.



