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Giulio Donati
Giulio Donati

In una serata che resterà impressa nella memoria dei tifosi, il Ravenna ha regalato uno spettacolo indimenticabile al Benelli. Dopo una prima mezz'ora di pura sofferenza, i giallorossi hanno saputo ribaltare le sorti dell'incontro contro il Perugia, vincendo 3-2 e lasciando tutti a bocca aperta. Un successo che porta la firma di un'intera squadra, ma che ha un nome su tutti: Giulio Donati.

Un inizio in salita per il Ravenna

L'inizio del match sembrava una condanna. Il Perugia, schierato con un sorprendente e iper-offensivo 4-3-3, ha messo in ginocchio il 3-5-2 di Marchionni, portandosi meritatamente sul doppio vantaggio. La strategia dei giallorossi è apparsa troppo statica per contenere le folate avversarie. L'infortunio di Di Marco, a metà del primo tempo, ha però rappresentato il punto di svolta. La scelta di Marchionni di inserire una punta, Zagre, e passare a un più dinamico 4-3-1-2 ha cambiato il volto della partita.

Donati sale in cattedra

E proprio qui è emersa la figura dell'ex Monza Donati. Il centrocampista, dopo un inizio un po' nervoso, si è subito calato nel nuovo assetto, adattandosi addirittura al ruolo di terzino sinistro per garantire l'equilibrio del modulo. Ma la sua vera magia si è manifestata nel secondo tempo.

Mentre il Ravenna, galvanizzato dal gol di Spini a fine primo tempo, ha iniziato a macinare gioco, Donati è diventato l'anima della squadra. È lui che, con grinta e carisma, ha strigliato i compagni, caricato i 4.500 tifosi presenti e dialogato intensamente con la panchina. E poi, il capolavoro. Con un tocco degno di un campione, ha siglato il gol del pareggio con un tiro a giro che ha fatto impazzire lo stadio, una rete "alla Del Piero" che ha acceso la miccia della rimonta. Ma non si è fermato qui. Non contento, ha fornito l'assist perfetto per Zagre, propiziando l'azione che ha portato al terzo gol.

Una prestazione sontuosa

Il voto in pagella, un sonoro 8, non rende giustizia a una prestazione fatta non solo di tecnica, ma anche di leadership e carattere. Donati ha dimostrato ancora una volta di essere un vero lusso per la categoria, un giocatore che con la Serie C non c'entra nulla e la cui presenza in campo si sente in ogni azione. La sua intelligenza tattica e la sua capacità di sacrificarsi per la squadra, unite a una qualità tecnica superiore, lo rendono un punto di riferimento insostituibile.

La vittoria contro il Perugia non è stata solo una questione di tre punti, ma la conferma che questo Ravenna ha un cuore enorme. E quel cuore, oggi, ha un nome e un cognome: Giulio Donati. Un applauso va a lui, all'intuizione di chi lo ha portato a Ravenna, e a tutta la squadra, che ha saputo trasformare un momento di difficoltà in un'impresa epica.