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Evra
Evra

Una carriera lunga quasi 30 anni, costellata di successi, trasferimenti milionari e aneddoti degni di un film. Federico Pastorello, celebre procuratore calcistico e fondatore della P&P Sport Management, si è aperto ai microfoni di FanPage in una lunga intervista, toccando i temi più disparati del suo lavoro e svelando inediti retroscena sulle sue trattative più importanti.

Il manager, che vanta un portfolio di circa 200 assistiti, ha ripercorso anche i suoi inizi di carriera, quando muoveva i primi passi come talent scout. E proprio da quegli anni risale il ricordo forse più clamoroso: la scoperta di Patrice Evra.

 

L'intuizione che cambiò la carriera di Evra: da Monza al Manchester United

Pastorello ha raccontato il percorso incredibile del terzino francese, da giocatore indesiderato a stella internazionale.

"Forse Evra è il caso più eclatante. Era al Monza in Serie B e il direttore sportivo dell'epoca mi disse: 'Guarda, ti regalo il cartellino, basta che me lo togli da qui perché è un disastro e non lo voglio più vedere'".

Evra a Monza

Una vera e propria occasione colta al volo dal procuratore, che ebbe l'intuizione di portarlo in Francia.

"Io ho avuto l'intuizione di portarlo al Nizza. C'era Mister Salvioni che era un uomo di grandi valori e disciplina, secondo me era quello di cui aveva bisogno. Lui giocava esterno d'attacco, ma per emergenza giocò una partita adattato da terzino. Fece una prestazione straordinaria e da lì iniziò a giocare tutte le partite. Fu eletto miglior terzino della Ligue 2 e lo portai al Monaco di Deschamps. Poi da lì è andato al Manchester United di Ferguson e ha vinto 23 o 24 trofei. La sua storia è incredibile: da uno scartato a essere uno dei giocatori più importanti che abbia mai gestito."

Il retroscena da film: quando Evra fu "rapito" per la firma

Evra non è solo un esempio di riscatto sportivo, ma anche il protagonista di un episodio al limite, avvenuto proprio ai tempi del Nizza. Interrogato su quale fosse la cosa più folle che il francese gli avesse combinato, Pastorello ha svelato un retroscena da thriller di calciomercato.

"Ricordo più che altro una storia da film. Arrivò in scadenza di contratto al Nizza, che era di Franco Sensi, ma il club venne venduto. Pensai: 'Ora lo porto al Monaco'. Ma la nuova dirigenza voleva far di tutto per provare a venderlo. Arrivarono praticamente a rapirlo: lo caricarono fisicamente in una macchina e lo chiusero per ore in un ristorante, quasi minacciandolo per ottenere la firma sul contratto. Noi non riuscivamo a trovarlo, non rispondeva al telefono."

La situazione si sbloccò, ma non senza conseguenze emotive per il giovane Evra.

"Alla fine firmò qualcosa, ma fortunatamente sbagliarono e non gli fecero siglare tutte le copie, come da regolamento. Quando lo liberarono, lui era in lacrime, aveva 20 anni a quel tempo. Ci disse: 'Mi hanno obbligato a firmare, hanno detto che mi vendono al Barcellona'. Mandai uno dei miei collaboratori a prenderlo per portarlo da me a Monte Carlo. Non mi fidavo di lasciarlo a casa sua a Nizza."

Evra: :"Salvioni mi ha regalato una grande carriera"

Una storia tutta italiana, perché Patrice Evra ha avuto il suo inizio in Italia. Si parla di Marsala in Serie C1 stagione 1998/99, dopo un provino al Torino nel 1998, e una breve parentesi al Monza (3 presenze nella stagione 1999/2000) poi il trampolino di lancio della sua strepitosa carriera: Nizza prima, poi Monaco (quattro stagioni con tanto di finale di Champions League persa contro il Porto di Mourinho), poi lo United, Juventus, Marsiglia ed infine West ham.

Evra è stato un difensore duttile: inizialmente ala sinistra, è stato poi arretrato come terzino sulla stessa fascia. Un'intuizione dell'ex tecnico del Monza Sandro Salvioni (allenatore nel Nizza nel 2000), a cui Evra è molto grato: "Spostarmi in difesa mi ha regalato una grande carriera", ha dichiarato. Un ruolo che gli ha permesso di conquistare anche Sir Alex Ferguson, con cui ha vinto cinque Premier League e una Champions League a Mosca contro il Chelsea in finale.