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pedemontana

Nuovo fronte di protesta contro la Pedemontana Lombarda.
Il comitato Suolo Libero ha inviato una lettera ufficiale agli assessori regionali Gianluca Comazzi, Franco Lucente, Giorgio Maione e Alessandro Beduschi per segnalare i rischi ambientali legati alla nuova autostrada.
Nel documento, firmato da Enpa, Lav, Lac, Greenpeace e Leidaa, si parla di un progetto che «minaccia la fauna selvatica e la continuità ecologica del territorio lombardo».


“Un danno irreversibile per gli ecosistemi”

«Il testo riflette le preoccupazioni condivise da cittadini e associazioni – spiega Isotta Como, portavoce di Suolo Libero – e richiama la necessità di un ripensamento complessivo alla luce della crisi climatica e della tutela del patrimonio naturale».
Secondo gli ambientalisti, la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) evidenzia la vulnerabilità della fauna selvatica lungo il tracciato della Pedemontana, ma le misure di salvaguardia previste «appaiono oggi in larga parte disattese».

«Queste accortezze – sottolinea Como – erano fondamentali per evitare danni irreversibili agli ecosistemi e garantire la sopravvivenza di specie protette. Ora rischiamo di perdere la biodiversità e l’equilibrio naturale del territorio».


157 specie di uccelli e 40 di mammiferi a rischio

PEDEMONTANA B2

Nei documenti ufficiali della VIA si parla della presenza di 157 specie di uccelli, molte delle quali nidificanti, e di oltre 40 specie tra mammiferi, rettili e anfibi.
Molte di queste sono tutelate dalle direttive europee e dalla Convenzione di Berna.
Per le associazioni, la costruzione della Pedemontana rappresenta «un nuovo colpo alla biodiversità lombarda», dopo la distruzione del Bosco di Bernate e di altri corridoi verdi compromessi dai cantieri.

“La Pedemontana Lombarda – scrivono – sarà l’ennesimo mostro di cemento destinato a restare una cattedrale nel deserto, come la Brebemi e la Teem. Con il calo delle immatricolazioni di auto e mezzi pesanti, è un progetto anacronistico che porterà solo devastazione ambientale”.


La richiesta a Regione Lombardia

Le associazioni chiedono un confronto costruttivo con Regione Lombardia per valutare alternative sostenibili e coerenti con gli obiettivi di tutela ambientale dichiarati dalla stessa Regione.
La richiesta è di rivedere il progetto alla luce delle nuove esigenze di salute pubblica, qualità dell’aria e protezione del territorio.

“Gli animali selvatici del nostro territorio – si legge nel comunicato – rischiano di sopravvivere solo nelle immagini di repertorio. È il momento di fermarsi e di scegliere un modello di sviluppo diverso, dove esseri umani e natura tornino a convivere in equilibrio”.