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Dario Crippa, cronista de Il Giorno e tifoso del Monza, ha scritto su Facebook il suo pagellone semiserio per raccontare la primissima stagione in serie A del Monza. Di seguito voti e giudizi: 

ADRIANO GALLIANI: Fa un mercato di qualità, si accaparra il figliol prodigo Pessina quando il Monza è stato promosso da una manciata di minuti. E gli cuce addosso i gradi da capitano. Prende mezza squadra in prestito con obbligo di riscatto, è vero (45 milioni di euro), ma i quattrini per pagare non dovrebbero mancare. Dal sopraffino (e fragile) Sensi al portiere Cragno. Ma soprattutto tira fuori dal cilindro mister Palladino. E nel timore che non basti, si accaparra anche la Madonna e tutti i santi trascorrendo in preghiera i secondi tempi delle partite casalinghe nel Duomo di Monza. Devoto. VOTO: 10

SILVIO BERLUSCONI: La salute purtroppo zoppica piuttostosìanzicheno tanto che allo stadio non si vede mai. Ma col pensiero e con le parole, si fa sentire eccome. Sempre col suo inconfondibile stile. La battuta-promessa ai giocatori ancora a metà del guado per spronarli a vincere almeno con qualcuna delle big sortisce gli effetti sperati, dato che i biancorossi battono Juve (due volte), Inter, perfino il Napoli fresco di scudetto. Insomma, le motivazioni spesso sono tutto. E Silvio-nostro ne ha sempre da vendere. Anche in pullman. VOTO 11

MICHELE DI GREGORIO: sulle spalle gli mettono un portiere della Nazionale, lui tiene botta, mostra carattere, sbaglia poco o niente, porta in dote una manciata di punti decisivi per la classifica. Sarebbe da Nazionale. Sarebbe. VOTO: 8,5

PABLO MARI’: a inizio stagione lo accoltellano al centro commerciale ma lui non fa (quasi) una piega. Rischia la pellaccia, ma recupera dall’impensabile infortunio a tempo record e torna in campo garantendo centimetri e solidità. VOTO: 7

ARMANDO IZZO: è lui a dare la vera svolta, registrando una difesa un po’ sbandata e togliendo ossigeno agli attaccanti avversari. Con quella faccia un po’ così, se il suo avversario rantola a terra per un colpo un po’ energico ricevuto, non si fa intimidire, anzi. E affronta l’arbitro di turno che va rimbeccarlo con sguardo innocente: “Non ho fatto niente, deve essersi sentito male, giusto che fino a cinque minuti fa stava benissimo”. Insostituibile. VOTO: 8

LUCA CALDIROLA: potrebbe sembrare il brutto anatroccolo della difesa del Monza. E invece. Invece Caldirola da Desio incarna alla perfezione l’umiltà di un popolo, i brianzoli, che come lui faticano, si fanno trovare sempre pronti e, in almeno un paio di occasioni, mettono la ciliegina sulla torta. Vedi il gol vittoria a San Siro contro l’Inter e una rete con la Roma. Inaspettato. VOTO 7,5

CARLOS AUGUSTO ZOPOLATO NEVES: lo chiamano l’Imperatore. E lui come un monarca assoluto della fascia gioca sempre allo stesso modo, in serie B come in serie A, sgroppa, distribuisce assist, segna (12 gol, 6 in A). Finirà in una big, dicono. Forse. Ma intanto il gioiello venuto da Campinas è tutto biancorosso. VOTO: 9

PATRICK CIURRIA: Il Fante è forse il giocatore più intelligente visto a queste latitudini. Doveva essere a malapena un rincalzo, si conquista un ruolo di spicco, condito da 6 gol, nel Monza dei miracoli. Dove lo metti sta. Davanti, al centro, sulla fascia. Con Stroppa, con Palladino. Imprescindibile. VOTO: 8,5

MATTEO PESSINA: oh capitano, mio capitano. Ricevere la maglia numero dieci e la fascia di capitano così giovane a inizio stagione dovrebbe far tremare le vene e i polsi. Matteo nostro risponde prendendosi letteralmente la squadra sulle spalle, corre, lotta, fa giocate sopraffine. Dicono che i colleghi più giovani lo seguano ormai anche quando va a fare la spesa. E vederlo calciare un rigore decisivo (con la Fiorentina) con lo stesso aplomb di quando a 17 anni salvò (sul campo) il Monza più disastrato della storia, fa venire i lucciconi. Leader. VOTO: 9

NICOLO' ROVELLA: Una bella sorpresa. Voto: 7

STEFANO SENSI: Uno con quella tecnica e visione di gioco non si era mai visto da queste parti. Parte bene, poi si fa male e non si vede più come prima. Comunque, tanta roba. VOTO: 7

ANDREA PETAGNA: arriva un po' sovrappeso, non è un goleador ma si guadagna la pagnotta e dimostra capacità di far salire la squadra e tecnica sopraffina. Il gol di tacco annullato a Roma grida ancora vendetta. VOTO: 6,5

GUANLUCA CAPRARI: a volte va a sprazzi, ma i palloni più belli spesso passano da lui. VOTO: 7

DANY MOTA: quando si accende, fa la differenza. E fa in primo gol del Monza in serie A. VOTO: 6,5

CHRISTIAN GYTKJAER: Gioca poco, chiude male con un rigore sbagliato come quello con cui aveva iniziato il suo percorso in Brianza contro la Spal. Però. Però in serie A ci ha portati lui e in serie A ha battezzato la prima vittoria (e la svolta) con la Juventus. Basta e avanza. VOTO: 6 di stima

RAFFAELE PALLADINO: alzi la mano chi avrebbe scommesso un nichelino su un allenatore che aveva appena assaggiato la panchina di una squadra Primavera. Invece si inserisce come il liquore in un babà in una squadra spaventata e in crisi totale di identità. Raccoglie anche i meriti del predecessore Stroppa che aveva portato il Monza in A, ma regala una serenità ai giocatori che neppure uno psicologo. Il Monza uscito dal suo cilindro è bello, frizzante, tenace. E vincente. La sua media punti è da Champions League. Chapeau. Voto: 10

LA SOCIETA’: Quadrata, accorta, mette in campo una squadra a trazione italiana, dimostrando a tutti che si può fare. Con una media di 7 italiani su 11 a partita e di buon livello. Per farsi un'idea, basti pensare ai 70 italiani schierati titolari su 220 alla prima giornata, e alla media del 62 per cento di stranieri nelle rose. E dopo le titubanze iniziali, l'AC Monza capisce che per avvicinare il pubblico occorre fare qualcosa: come aprire le porte agli allenamenti, scalzando un po’ quella fortezza che troppe squadre di serie A mantengono con i proprio veri datori di lavoro. I risultati si stanno facendo vedere. Il Monzello-Luigi Berlusconi si riempie ogni volta, i giocatori sono educatu, disponibili, si fermano a firmare autografi e vanno in visita in scuole, ospedali, associazioni. I bambini indossano non solo le magliette di Inter o Milan: guardatevi in giro, sono sempre di più quelli che esibiscono con orgoglio la divisa del Monza. VOTO: 9

TIFOSI: i Monza Club fioriscono come margherite a primavera (sono 16). Persino a Hong Kong e Philadelphia. Le trasferte si fanno spesso e volentieri. Ma sono i tifosi della vecchia guardia, quelli che ci sono sempre stati, oggi come quarant’anni fa, a meritarsi l’applauso più scrosciante. VOTO: 10

CURVA DAVIDE PIERI: Brutti, sporchi e cattivi. Però, a Scanzorosciate come a Lecce, all’Olimpico come a Olbia, loro non sono mai mancati. E si sono inventati il coro più bello e genuino: “Sempre ho sognato che/che questa squadra qua/un giorno chi lo sa/ci porta in serie A/ E adesso che siam qui/sogno la Champions League/se non arriverà/ce ne torniamo al bar”. VOTO: 11