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Chi l’avrebbe detto che la prima vittoria del Monza in Serie A sarebbe arrivata contro la Juventus grazie a un gol del vichingo Christian Gytkjaer. Nessuno si sarebbe mai aspettato un risultato del genere solamente poche settimane fa, per di più con l’ormai ex tecnico della primavera Raffaele Palladino in panchina, che nel giro di pochi giorni è riuscito a entrare di prepotenza nella storia del club brianzolo. Tornando all’attaccante danese, non sorprende più di tanto che a domare la formazione guidata da Massimiliano Allegri sia stato il calciatore probabilmente più determinante nello scorso torneo cadetto, apparso in difficoltà nelle prime uscite stagionali.
In biancorosso da tre anni, l’avventura in Brianza del classe ‘90 è stata, e continua a essere, un vero saliscendi di emozioni: dopo una stagione d’esordio decisamente poco brillante in termini realizzativi, nell’ultimo campionato l’attaccante ha sfoderato l’artiglieria pesante, contribuendo, con quattordici reti distribuite tra playoff e regular season, alla promozione del sodalizio lombardo in massima serie. È stato questo fino a qualche giorno fa l’apice della carriera dello scandinavo, croce e delizia del duo targato Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, i quali fin dal principio hanno avuto fiducia nelle infinite potenzialità dell’ex punta centrale del Nordsjaelland.
Si può dire che la scommessa sia stata ampiamente vinta dalla coppia al vertice del Monza, che seguita a coccolarsi il gioiellino danese, poco considerato in questo inizio da mister Stroppa e, al contrario, subito rivitalizzato dalla cura dell’esordiente Raffaele Palladino, quasi coetaneo del talento originario di Roskilde, più giovane di soli sei anni rispetto al proprio allenatore che d’ora in poi difficilmente potrà permettersi di tenere in panchina un valore aggiunto come il numero nove. Da questa intesa che si spera possa essere nata tra tecnico e attaccante a giovarne non può che essere l’intera squadra, che dopo un avvio complicato ambisce a mettere la quinta e a recuperare posizioni per abbandonare le zone calde della classifica e puntare a qualcosa in più di una semplice salvezza.