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Il conduttore tv ha parlato, nel suo consueto editoriale su Sportitalia.com, dell'ex giocatore del Monza Luca Percassi, ora dirigente dell'Atalanta. Di seguito un estratto dell'editoriale. 

Il calcio italiano conferma di avere due geni. Del male. Gino Pozzo e Luca Percassi. I figli di... solitamente spendono i soldi dei papà e bruciano le aziende. Qui abbiamo casi al limite. Non solo non li bruciano ma aumentano il valore delle aziende. Questi due "ragazzi" sono dei mostri. Di Gino ormai sapete anche il numero di scarpe, di Luca invece si parla meno. Entrambi hanno lo stesso carattere: poche interviste, malati di calcio e fiuto per gli affari. Percassi prende un ragazzino del 2003 e lo vende in Premier a 80 milioni. Qui bisogna riscrivere i libri di calciomercato. L'Atalanta deve continuare a cedere e fare cassa, la politica del club lo impone e anche il buon senso. Percassi ha sbagliato una cosa, anzi due, forse tre. 

La prima: quando hai l'opportunità di cedere tanti calciatori e fare questa cassa devi cambiare anche l'allenatore. Gasperini darà problemi e alla prima sconfitta inizierà a prendere i fazzoletti dando la colpa alle cessioni. Secondo errore di Percassi: intestardirsi sul fatto che non vuole le retrocessioni nel prossimo campionato Primavera dal 2024-2025. Assurdità. Lo scorso anno ha rischiato di retrocedere ma solo perché ha cannato il mister e lo ha cambiato tardi. Questi problemi lui non li ha e deve ragionare di sistema. Senza retrocessioni non c'è competizione. Luca, ragiona. In chiusura la squadra B. Fatta così in fretta, senza progettare e senza strutture non ha senso. Rischierà di schiantarsi in un campionato, come quello di serie C, che non deve essere l'esperimento dei grandi club ma deve essere il campionato del territorio e delle piccole realtà. Non siamo in Spagna. In Italia, in serie C, vogliamo le piccole realtà da Nord a Sud. Juventus e Atalanta dovranno "togliere il disturbo" quanto prima.