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La Figc ha pubblicato in data odierna il Protocollo Sanitario (39 pagine) con le linee guida, da applicare alle partite delle gare professionistiche italiane a porte chiuse.

I comportamenti generali da ottemperare sono questi: tempi pianificati da rispettare in maniera perentoria e meticolosa, massimo 300 persone all'interno dello stadio, vietati gli sputi e le proteste, con il discorso quarantena da chiarire (settimana prossima ci potrebbe essere una nuova proposta dalla Federcalcio).

Tmw ha elencato una serie di punti fondamentali e relative spiegazioni:

Stadio, spogliatoio e campo: Lo stadio sarà diviso in tre zone: area tecnica, spalti e area esterna. Ognuna di queste zone potrà avere massimo 130 persone, ma in totale dovranno essere al massimo 300. E in Serie B e Serie C è previsto un numero proporzionalmente minore. Nelle tre ore di momento gara potranno esserci i 22 giocatori in campo, le 24 riserve e i 30 membri dello staff, oltre a massimo 6 raccattapalle. Regolamentato anche il numero di steward e membri della sicurezza, oltre che dei giornalisti (massimo 10 a partita, a cui va ad aggiungersi il personale necessario per la messa in onda a livello televisivo). Le squadre arriveranno allo stadio in orari diversi (1h40’ prima quella ospite, 1h30’ quella di casa) e ogni rosa su più mezzi possibile. Per gli spogliatoi, è suggerito l’utilizzo di più stanze possibili in modo da separare titolari, portieri e riserve. Poi squadre in campo in momenti diversi senza strette di mano, foto di gruppo, mascotte o bambini di accompagnamento.

Interviste - Le intervista a fine primo tempo e fine partita dovranno rispettare la distanza di 2 metri fra intervistatore e intervistato. La mixed zone sarà chiusa. Nelle conferenze stampa domande via skype o whatsapp, possibile la presenza di massimo 3 rightholders.

Requisiti igienico-sanitari - I giocatori si misureranno la temperatura corporea, utilizzeranno disinfettanti, alimenti confezionati, bottiglie personalizzate e comunque distanza di 2 metri negli spogliatoi. Docce singole o da svolgersi preferibilmente a casa o in albergo, dove peraltro è consigliato l'uso di camere singole.

Arbitri - I componenti la squadra arbitrale dovranno arrivare 1h45’ prima della partita, ciascuno con la sua macchina. I calciatori non potranno dialogare con gli arbitri se non ad almeno un metro e mezzo di distanza. In caso di comportamenti contrari alle regole di sicurezza (sputi, abbracci) i calciatori saranno passibili di ammonizione, anche se la misura è al momento soltanto ipotizzata e manca un protocollo concreto per le sanzioni arbitrali.

Quarantena - Resta lo scoglio più complicato da superare. Il protocollo inviato ieri non presenta particolari novità rispetto alle regole previste in quello per gli allenamenti: in caso di contagio di un giocatore o di un componente del gruppo squadra (a seconda dei casi da 50-60 a 100 persone), isolamento di 14 giorni per tutti, con la possibilità di continuare ad allenarsi ma senza contatti col mondo esterno. La speranza esplicita è che, in base all’andamento dei dati epidemiologici da qui alla ripresa, si possa rivedere questa procedura, che altrimenti rischia di essere una vera spada di Damocle sulla conclusione del campionato.

Test - Anche in questo caso, nessuna novità rispetto al protocollo sugli allenamenti: tamponi ogni 4 giorni, test seriologici alla ripresa e poi ogni 15 giorni. L’idea è di modulare i tamponi il giorno prima delle gare. E grandi speranze sono riposte nei test molecolari basati sulla saliva, che danno risposte in tempi rapidissimi. Anche qui, come per la quarantena, la speranza è che l’andamento dei dati sul contagio possa portare il Governo e il CTS a dire sì a eventuali norme più “leggere” da qui alla ripresa concreta del campionato.

Per leggere integralmente il protocollo: (clicca qui)

A Radio 24 il presidente della Figc Gravina ha rilasciato un'intervista, spaziando sul discorso quarantena, algoritmo e presenza allo stadio, ripresa da gianlucadimarzio.com:

"La quarantena? Il calcio non ha mai chiesto sconti. Abbiamo chiesto a Spadafora di valutare in base alla curva epidemica una settimana prima del via con la Coppa Italia una norma che crea molta ansia a tutto il movimento”.

“L'algoritmo è un calcolo matematico messo a disposizione per una valutazione che tiene conto delle partite in casa e fuori, dei gol fatti e subiti, anche gli inglesi lo useranno. E' un modo per dare un principio di equità alla classifica che deve essere ponderata nel caso di uno stop. Ma sono ottimista e credo che il campionato non dovrebbe avere grandi sussulti e arrivare fino alla fine".

Mi auguro di cuore di poter vedere per la fine del campionato una piccola presenza allo stadio. È impensabile che in uno stadio da 60.000 spettatori non ci possa essere spazio per una percentuale minima con tutte le dovute precauzioni. Sicuramente è prematuro oggi, ma potrebbe arrivare un altro piccolo segnale di speranza per il nostro Paese. Sarebbe un modo per ricompensare di tanti sacrifici e sofferenze gli appassionati del calcio italiano''.