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Monza, ripartenza in Serie B: ambizioni, mercato e incognite del nuovo progetto

La caduta è stata brusca, la reazione immediata. Dopo la retrocessione, il Monza ha scelto una ripartenza senza giri di parole: nuovo assetto societario, guida tecnica rinnovata e un’idea chiara di come affrontare un campionato lungo e insidioso come la Serie B. La cessione dell’80% del club a Beckett Layne Ventures - con Fininvest al 20% fino al passaggio completo delle quote - ha segnato un punto di svolta nella governance e nelle prospettive di investimento del club brianzolo, chiamato a trasformare il ridimensionamento sportivo in un rilancio sostenibile.

Governance e direzione tecnica: la “ fase 2 ” del progetto

Il cambio di proprietà si accompagna a una nuova catena di comando sportivo: Nicolas Burdisso è stato nominato direttore sportivo e Francesco Vallone coordinatore dell’area tecnica. La scelta va letta come ricerca di un profilo manageriale capace di coniugare razionalità di mercato e competitività immediata, dentro un contesto economico che impone disciplina (negli ultimi anni il club ha accumulato perdite significative).

In panchina è arrivato Paolo Bianco, ex collaboratore tecnico nei staff di De Zerbi e Allegri, con esperienze dirette a Modena e Frosinone. Nella presentazione all’U-Power Stadium Bianco ha insistito su identità di gioco e motivazioni, parole chiave di una squadra che vuole “ comandare ” le partite senza perdere equilibrio. Il tecnico ha firmato fino al 2027 e, per attitudine, tende a un calcio proattivo, spesso con strutture da 3-4-2-1 / 4-2-3-1 in fase di possesso.

L’avvio in campionato: solidità domestica e punti pesanti

Il primo tratto del torneo racconta un Monza pragmatico e già dentro il gruppo di testa. Dopo quattro giornate, i biancorossi hanno raccolto 7 punti con due vittorie, un pareggio e una sconfitta (4 gol fatti, 3 subiti), battendo Mantova e Sampdoria in casa, pareggiando a Bari e cadendo di misura ad Avellino. È un bottino che li tiene agganciati alla zona alta della classifica e che, soprattutto, certifica la capacità di fare valere l’U - Power Stadium.

In controluce ci sono alcuni segnali tecnici. Il Monza produce fasi di pressione organizzata, cerca ampiezza con gli esterni e una trequarti mobile per creare superiorità tra le linee. La gestione dei finali è migliorabile (vedi la rimonta subita ad Avellino), ma il clima intorno alla squadra è tornato positivo grazie alla sensazione di solidità domestica e alla qualità individuale rimasta in rosa.

Coppa Italia: un’uscita che fa male ma chiarisce le priorità

L’eliminazione ai trentaduesimi contro il Frosinone (0-1 all’ultimo respiro) ha tolto una vetrina, ma potrebbe rivelarsi utile per concentrare energie sul campionato. Per una squadra che deve risalire immediatamente, ridurre il numero di impegni nel cuore dell’autunno significa poter pianificare micro - cicli di lavoro e recupero più mirati.

Rosa e mercato: cosa c’è (ancora) in casa

Capitan Matteo Pessina è un riferimento tecnico e carismatico nella linea mediana; Andrea Colpani, rientrato dal prestito, è stato inserito in rosa nelle prime settimane e rimane un tema di mercato potenziale, ma intanto rappresenta una risorsa creativa tra le linee. Intorno a loro, una struttura con difesa esperta (Izzo e altri profili navigati), esterni di spinta e alternative davanti. Non è una rosa “ da smontare ”, ma da rifinire e rendere più verticale nelle transizioni.

Dal punto di vista societario, la nuova proprietà ha promesso tempi e metodo più che fuochi d’artificio: l’obiettivo è un progetto sostenibile che salvaguardi competitività sportiva e conti. Una linea che si è già riflessa su operazioni mirate in entrata e su valutazioni prudenti in uscita (Colpani, ad esempio, è stato al centro di interessamenti senza che si concretizzassero cessioni affrettate).

Le incognite: calendario, profondità e qualità dei dettagli

Ci sono tre variabili che diranno davvero chi è il Monza 2025/26:

  • Intensità del calendario. La B non perdona cali di tensione: turni ravvicinati e trasferte complesse imporranno rotazioni intelligenti e gestione dei carichi. Il ritmo delle partite di serie b richiede profondità reale, non solo numerica.
  • Qualità delle rifiniture. Sulle palle inattive e nella gestione dei finali il margine di crescita è evidente; sono dettagli che trasformano pareggi in vittorie e sconfitte di misura in pareggi, facendo la differenza sui 38 turni.
  • Tenuta del gruppo. La ricostruzione passa anche dalla stabilità dello spogliatoio dopo un’annata difficile. In questo senso, il mix tra zoccolo duro e nuovi innesti sarà decisivo, tanto quanto l’alchimia con lo staff di Bianco.

Guardare ai risultati partite Serie A che hanno portato alla retrocessione aiuta a capire dove intervenire: all’epoca pesarono fragilità difensive nei momenti chiave e una povertà realizzativa cronica contro avversari di livello. L’impatto diverso in B, con partite più “ controllabili ” tatticamente, non deve illudere: se il Monza vorrà restare in alta quota fino a primavera, dovrà proteggere l’area con la stessa cura con cui prova a manipolare gli avversari in costruzione.

Stadio, ambiente e fattore casa

L’U - Power Stadium (17.102 posti) è tornato un alleato: due vittorie su due in avvio certificano che la spinta di casa può diventare un moltiplicatore. È qui che il Monza dovrà costruire ritmo punti e certezze, mantenendo “ standard Serie A ” nell’organizzazione match - day e nella qualità del terreno di gioco.

Il Monza è già competitivo e ha messo a terra una base credibile: 7 punti in quattro gare, sensazione di controllo nei match casalinghi e un’identità tattica che, pur in evoluzione, ha linee chiare. Al tempo stesso, la corsa promozione è una maratona, non uno sprint: la differenza la faranno profondità di rosa, gestione delle energie e “ pulizia ” nei dettagli. Se Bianco riuscirà a consolidare la fase di non possesso e a far rendere al massimo i suoi uomini chiave, i brianzoli hanno tutto per restare nella scia delle prime e giocarsi l’accesso alla A fino in fondo.

Per ora, la risposta del campo è incoraggiante; quella della struttura societaria indica serietà di intenti. La combinazione giusta, in Serie B, è proprio questa.