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Gli aficionados biancorossi vicini, od oltre, i 40 anni potrebbero magari ricordarselo, parliamo del centrocampista Roberto Marta che agli inizi degli anni '90 ha disputato una stagione in Brianza. Era il Monza appena retrocesso dalla B, in panchina vi erano stati dei mutamenti con l'approdo del "sacchiano" Varrella a dirigere il giocattolo monzese in attesa di immediato rilancio.

Nel roster del trainer riminese era presente anche il giovane centrocampista friulano Marta (1970), approdato dal Prato (C1) ma sfornato dalle giovanili del Milan. Per lui una stagione da 26 presenze e due gol in Brianza, condita dalla vittoria (nel frattempo la zona varrelliana era stata accantonata a vantaggio della maggiore concretezza di Trainini) delle quarta Coppa Italia di C (rigore decisivo nella semifinale di Venezia) che è andata ad attutire in parte la delusione del settimo posto in campionato. Un'annata tutto sommato positiva che gli valse la chiamata in B della Lucchese, nell'anno successivo.

Ma anche a scarpette attaccate al chiodo, Marta ha manifestato la sua deferenza per il calcio, il turning point è stato il ramo degli osservatori. Marta, infatti, è responsabile scouting dell'attività agonistica dell'Atalanta, dopo ben 7 anni alla Juventus (5 da semplice osservatore e 2 da responsabile). La passione e competenza nel vedere molte partite, l'esperienza di aver lavorato, da calciatore, con tecnici come Spalletti e Lippi, o aver giocato con gente come Montella, ha fatto il resto.