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L'Arcobaneleno Down
L'Arcobaneleno Down

Ci sono momenti che non si misurano in numeri, ma in sorrisi, ricordi e mani che si ritrovano dopo anni. Momenti che profumano di casa, anche quando la casa è uno stadio. Lo scorso weekend, quell’emozione ha avvolto chi ha scelto di tornare dove tutto è iniziato, per celebrare una storia fatta di inclusione, affetto ed energia che non si spegne mai.


L’Arcobaleno Down e la magia di un ritrovo speciale

L’Arcobaleno Down ha celebrato i suoi 30 anni di inclusione con una festa indimenticabile all’U-Power Stadium, un luogo simbolico per chi vive Monza e la Brianza. L’associazione ha invitato tutti i ragazzi che, negli anni, ne hanno fatto parte, creando un grande cerchio di emozioni e ricordi condivisi.

Non tutti sono riusciti a partecipare, per motivi diversi. Ma chi c’era ha portato con sé una scintilla che ha illuminato l’intera giornata: abbracci che mancavano da tempo, sorrisi spontanei, racconti che scivolavano dal passato al presente senza perdere neanche un colore di questo grande arcobaleno.


U-Power Stadium trasformato in un arcobaleno di emozioni

L’U-Power Stadium, dov'era presente anche l'ex vicepresidente del Monza Roberto Mazzo, si è trasformato per qualche ora in un luogo di festa e memoria, dove i ragazzi e le famiglie hanno rivissuto momenti speciali. Trent’anni non sono solo un traguardo: sono storie, conquiste, sfide e legami che resistono al tempo.

L’evento è stato l’occasione per ricordare i passi fatti e per rinnovare un messaggio potente: l’inclusione non è una parola, ma un cammino che continua ogni giorno. E quel weekend, quel cammino ha trovato di nuovo la sua voce.


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