Brianza, nasce il Parco dell’Acqua: 6 milioni per fermare gli allagamenti
Un’oasi multifunzionale: il nuovo Parco dell’Acqua firmato BrianzAcque unisce innovazione idraulica, natura e spazi per famiglie.

Il cuore del progetto è la nuova vasca volano, ampliata fino a 33mila metri cubi di capienza.
La struttura è in grado di raccogliere e trattenere l’acqua piovana, rilasciandola gradualmente per evitare esondazioni.
Accanto alla vasca, un biolago non balneabile con piante acquatiche assicura la fitodepurazione naturale e incrementa la biodiversità, creando habitat ideali per uccelli e anfibi.
Parco dell’Acqua tra sicurezza e comunità

L’intervento risolve le criticità idrauliche che da anni interessavano la zona e la Strada Provinciale SP177, spesso resa impraticabile.
Ora il Parco dell’Acqua unisce sicurezza idraulica e socialità: oltre alla protezione dalle esondazioni, offre spazi verdi, sentieri ciclopedonali, aree gioco per bambini e percorsi didattici.
La sua posizione, a cavallo tra Aicurzio e Sulbiate, lo inserisce anche nel Parco Agricolo Nord Est, rafforzando le connessioni tra città e campagna.
Le voci dei sindaci
“È la fine di anni di disagi e l’inizio di un nuovo modo di guardare al rapporto tra uomo e natura”, ha commentato Matteo Baraggia, sindaco di Aicurzio.
Sulla stessa linea Carla Della Torre, sindaca di Sulbiate: “Un investimento per il benessere del territorio e un’opportunità di rinascita per Cascina Ca’”.
Il parco è stato subito apprezzato dai cittadini, soprattutto dai bambini che hanno potuto divertirsi con i giochi d’acqua accanto al biolago.
Natura, ingegneria e futuro
Per i progettisti Matteo Pedaso e Shirly Mantin dello studio Land Italia, l’obiettivo è stato quello di andare oltre la gestione tecnica delle acque.
“Il Parco dell’Acqua rappresenta la vera transizione ecologica – spiega Mantin –: l’acqua, un tempo vista solo come elemento da smaltire, diventa oggi una risorsa che unisce due Comuni e restituisce valore al territorio”.
Un messaggio che conferma come infrastrutture idrauliche e paesaggio possano dialogare per creare spazi di socialità e sostenibilità.