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Da quando nel lontano 1988 venne inaugurato lo stadio Brianteo, oggi U-Power Stadium (per i tifosi esperti come me sarà sempre il Brianteo) sono passati tantissimi bomber, arrivati con curriculum di tutto rispetto ma in Brianza, a parte qualche raro caso, non sono riusciti a rispettare le attese.

Sarà la maglia numero 9 che inibisce i giocatori? Tante volte a ragione si parla dei moduli degli allenatori dove gli attaccanti lavorano troppo per la squadra e poi arrivano poco lucidi sotto porta. Sarà sicuramente vero ma a Monza giungono tutti con la vista annebbiata e le polveri bagnate. Dal 1988 al 2021 rari sono stati gli attaccanti che hanno superato le 10 reti con la maglia biancorossa, facendo molta più fatica rispetto alle altre piazze dove avevano giocato. Si fa in fretta a ricordarli: Edy Bivi, Stefano Guidoni, Alessandro Ambrosi, Cosimo Francioso, Davide Sinigaglia, Omar Torri, Paolo Rossi, Matteo Beretta, Carlo Ferrario, Gianluca Soragna, Loris Palazzo e ultimi, ma perché non sono attaccanti di ruolo, Andrea Gasbarroni (20 gol in una sola stagione) e il capitano Andrea D’Errico.

Attaccanti che a Monza hanno molto deluso rispetto alle attese furono: Eupremio Carruezzo, Nello Russo, Gianluca Hervatin, Alessio Brogi, Vincenzo Vivarini, Gianfranco Serioli, Edoardo Artistico (discreta la prima stagione, pessima la seconda), Marcello Campolonghi, Zizi Roberts, Mario Lemme, Renato Greco, Ahmed Said, Ettore Mendicino.

Altri invece, arrivati come prime punte a Monza, si riciclarono come tornanti o seconde punte, facendo delle belle carriere come Pierpaolo Bresciani, Paolo Mandelli e Fabian Natale Valtolina. In conclusione, ormai i numeri di maglia non c'entrano più con il ruolo; ogni giocatore si sceglie il numero che gli piace, ma lo stadio e’ sempre quello, quindi speriamo che Balotelli, Diaw, Maric e il Vichingo Gytkjær sfatino questo tabù ed inizino a segnare a ripetizione. Per poter finalmente smettere di dire che gli attaccanti giunti a Monza smettono di segnare.

Forza Monza!

Gabriele Passoni