Monza, la grande festa di fine stagione della Curva Davide Pieri
Tante emozioni e ricordi per celebrare un gruppo che non ha mai abbandonato la squadra nemmeno nei momenti più cupi

Curva Pieri e Monza, un legame fatto di passione e appartenenza
La Curva Pieri si è ritrovata sabato 14 giugno per una festa speciale, capace di unire generazioni di tifosi sotto un’unica bandiera: quella del Monza Calcio. Nemmeno a stagione conclusa l’entusiasmo si spegne, anzi, si rinnova. Cori, striscioni e bandiere hanno trasformato il pomeriggio in una vera celebrazione dell’identità biancorossa.
L’evento è stato impreziosito dalla presenza di ospiti speciali e figure storiche. Tra i più applauditi Andrea D’Errico, amatissimo ex capitano, insieme a Roberto Mazzo, membro del CdA del Monza, e Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega. A rendere ancora più significativo il momento la partecipazione di delegazioni di tifosi gemellati, segno di un’amicizia che supera il campo da gioco.
Ma il cuore della giornata è stato il discorso di Vincenzo Iacopino, storico volto del Monza e attuale SLO del club. Dopo quasi vent’anni tra campo e scrivania, ha parlato alla sua gente con la voce rotta dall’emozione: “Questa è la mia città, questa è la mia gente. Se sarà davvero un addio, porterò tutto questo dentro di me, per sempre”. Applausi, abbracci e occhi lucidi hanno accompagnato le sue parole, confermando ancora una volta quanto il legame tra tifoseria e squadra sia qualcosa di unico.

Monza Calcio e Curva Pieri, un amore che non finisce mai
Quello vissuto sabato è stato un vero e proprio tributo alla storia del tifo monzese. Una pagina importante scritta dalla Curva Pieri, capace di trasformare un semplice ritrovo in un momento storico. La festa non è stata solo un’occasione per cantare e celebrare, ma anche per riflettere su quanto il senso di appartenenza sia centrale nella vita di chi ama questi colori.
Il rapporto tra la città e il Monza Calcio è qualcosa che va oltre le vittorie o le sconfitte. È un legame profondo, fatto di fedeltà, sacrifici, trasferte, gioie e delusioni condivise. La giornata ha rappresentato tutto questo, suggellando un rapporto che si rinnova di anno in anno, di generazione in generazione.
Se sarà davvero l’addio di Iacopino, sarà un addio sentito, sincero, rispettato da tutti. Ma come spesso accade nel calcio e nella vita, ciò che conta resta: la passione, l’amore per una maglia, e il rispetto per chi ha dato tutto per essa.
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Alessandro Sangalli