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Questa sera l'anticipo valido per la 7ª giornata di campionato tra Lecce e Monza. I brianzoli possono tirare un po' di più il fiato dopo la vittoria contro il Pordenone mentre il Lecce insegue per il secondo anno consecutivo l'agognata promozione in Serie A, dopo aver già dimostrato lo scorso anno di avere non solo le armi per farlo ma anche una forte convinzione sia sul campo che fuori. In vista della partita abbiamo intervistato con piacere Alessio Amato, salentino, redattore di CalcioLecce.it e SalentoSport.

Alessio un giudizio su questa Serie B dopo le prime giornate.

Pimpante, sorprendente ed equilibrata forse più di quanto si potesse pensare. Mi aspettavo di vedere 3-4 squadre con qualche punto in più, mentre ce ne sono altrettante che mi hanno molto deluso e sinceramente non pensavo di trovare così nettamente sul fondo della classifica. I pronostici di spettacolo, frutto di livellamento più che di altissima qualità, sono stati finora rispettati, anzi si è andati anche oltre.

Quanto è importante tornare a vedere il pubblico negli spalti?

Tantissimo, e lo sarà ancor più con l'aumento di capienze. Questo ovviamente sia sotto il profilo ambientale, perché da addetto ai lavori seguire per due anni partite senza pubblico è stato agghiacciante e lo stesso credo avranno riscontrato i calciatori, sia sotto il profilo economico, perché soprattutto provinciali da 15-20mila spettatori a gara come il Lecce hanno patito un buco di non poco conto.

Rispetto allo scorso anno, cosa ci dobbiamo aspettare? Gli obiettivi quali sono?

Potenzialmente il Lecce potrebbe, a grandi linee, ripercorrere il cammino della passata stagione. Il progetto è lo stesso: raggiungere la Serie A entro i tre anni puntando sulla crescita dei giovani. Siamo alla seconda annata, segno che non c'è ancora quella pressione da aut aut di chi, vedi il Monza, è quasi costretto ad arrivare in A alla luce dei netti investimenti. Le spese del Lecce sono state quasi tutte rivolte al futuro, ad elementi che, 4 o 5 esclusi, non possono essere immediatamente pronti e necessitano di crescere. Dunque l'obiettivo resta la A senza assilli e, soprattutto, far crescere i talenti in rosa.


C'è una squadra che temi di più o che ti ha impressionato?

Facile dire Pisa, visto il cammino quasi perfetto. Assieme ai toscani ci metto il Brescia, più forte di quanto ci si attendesse, e la Cremonese tra quelle già affrontate. Tolte 5 o 6 squadre dalla rosa non esaltante, però, il resto sono davvero tutte ottime squadre da "temere", almeno in questa fase della stagione in cui gli equilibri non sono ancora definiti.

Il Monza non convince: secondo te come mai?

Nuovo allenatore e tanti nuovi innesti, semplice. Poi ci saranno sicuramente altre problematiche di natura tecnica, tattica e della mentalità da risolvere, ma in primis direi che si tratta di una squadra che, per forza di cose, ha bisogno di tempo come praticamente tutte le altre big. Poi, parlandosi chiaro, la certezza di dominare in Serie B dall'inizio alla fine te la da soltanto acquistare 20 titolari da zona Europa in Serie A, cosa che nemmeno il Monza può permettersi. Per il resto è normalissimo non convincere subito. Anche l'Empoli l'anno scorso e persino il Benevento due anni fa non mostrarono certo calcio champagne nelle primissime giornate.

Che partita ti aspetti di vedere tra Lecce e Monza?

Verrebbe facile da dire l'ennesima partita tiratissima, da zero a zero, che solo la giocata di un campione può decidere, come avvenne con Barberis nell'ultimo testa a testa in Brianza. Spero però di vedere qualche conclusione in più, soprattutto rispetto allo scialbo pari di un anno fa al Via del Mare, anche se l'ipotesi più plausibili è che sarà l'equilibrio a farla da padrone.