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Il Monza viene stoppato sul pari dall'attrezzata Carrarese di Silvio Baldini, secondo X per 2-2 consecutivo che si concretizza al "Brianteo". Per ciò che concerne il primato si sono persi due punti sul Renate (secondo in solitaria), guadagnandone però sul Pontedera e mantenendo lo stesso distacco dall'Alessandria, mentre si mantiene chiaramente lo stesso vantaggio la Carrarese, distante dieci punti. Biancorossi che hanno messo a segno 26 reti subendone 9 in questi 14 incontri, sei le marcature subite tra le mura amiche; ottavo risultato utile consecutivo in campionato.

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Match che dispone di tutti gli ingredienti idonei per produrre uno spettacolo esteticamente gradevole ai presenti; padroni di casa col canonico 4-3-1-2 mentre gli alto toscani rispondono con un propositivo 4-3-3, con un esterno basso offensivo come l'ex viterbese Mignanelli nella parte sinistra del pacchetto difensivo, l'elegante e tecnico Cardoselli in mediana e il lucano Infantino come riferimento centrale d'attacco. I primi dieci minuti sono di netto dominio biancorosso, gli undici di casa passano in vantaggio da corner e creano almeno altre due opportunità con Iocolano e Brighenti; intensità forsennata, qualità e tempistica di giocata, nella trequarti carrarese, eccellente. Quando gli apuani sembrano tramortiti e apparentemente protagonisti di una serata complicata giunge il fortunoso pari col corazziere difensivo Conson, tenuto in gioco dalla linea, in tap-in dopo il palo e la carambola sul suo stesso corpo. È adesso il Monza ad andare in appannamento nella fase centrale di frazione, perdendo le distanze a livello di non possesso e concedendo spazi alle ripartenze ospiti. Anche la proposizione per diversi frangenti non è più efficace, con più confusione e qualche lancio da tergo piuttosto prevedibile. Foresta e compagni trovano anche il vantaggio con Cardoselli che s'incunea, senza pressione, da vero slalomista in area, eludendo i due difendenti e facendo esultare le quattro centurie di carrarini saliti nel capoluogo brianzolo. Ad onor del vero i Bagaj, da poco prima della mezzora, riprendono a macinare manovra e pressione offensiva a discreto ritmo, provandoci in due/tre circostanze, ma il cinismo non è pari a quello gialloblu e la mira latita in modo evidente.

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La ripresa parte sempre ad appannaggio del Monza, i primi dieci primi sono un po' blandi, i brianzoli mettono costantemente il becco nei 15 metri finali ma non concretizzano. La Carrarese, un po' sorprendentemente, si abbassa frettolosamente ed eccessivamente, rinunciando a giocare e ripartire; l'eleven apuano è praticamente costantemente dietro la linea della palla in antitesi al credo baldiniano, il 1912 con un baricentro alto e i quattro dietro preoccupati ora più a fare partire l'azione che a contenere. Col passare dei minuti il forcing cresce a macchia d'olio, entrano in gioco la traversa e l'altro ex Viterbese Forte, che sale in cattedra con un prodigioso intervento sul probabilmente migliore in campo monzese Armellino. Il pareggio si respira nell'aria (gelida) e giunge col positivo capitano D'Errico il quale, al volo, insacca dopo un'intelligente spizzata di Finotto dal primo palo, prima che quest'ultimo lasciasse il green. I biancorossi ci provano generosamente fino alla fine con i toscani che non ne hanno più, ma invano.

Fase di gioco

Che dire? Un pari che nel complesso sta stretto se si analizza integralmente l'imprinting dell'incontro. Il Monza poteva già dagli albori anche aumentare il gap di reti ma poi lo sbandamento ed una marcata indulgenza in non possesso, nei minuti centrali dei primi 45, ha complicato i piani; se il primo gol è giunto in condizioni fortunose per gli avversari, non si può dire lo stesso sul secondo con spazi concessi, piazzamento e pressione brianzola in zona ombra (flebile) chiaramente claudicanti. Il tutto verificatosi nella destra difensiva monzese, falla creatasi nella medesima zona di campo anche in altre uscite precedenti. La squadra, per larghi tratti, ha palesato un efficace possesso palla, non concretizzato (ahimè) negli ultimi 15/20 metri, con diverse chance dilapidate. Sul piano difensivo generale ci sono state come detto delle lacune nel frangente centrale di prima frazione, poi risoltesi nel prosieguo; gli interpreti di mediana hanno svolto invece complessivamente un lavoro buono nelle due sessioni nonostante le due marcature subite. Le punte hanno chiaramente difettato in mira pur effettuando un lodevole lavoro oscuro; han supportato la manovra (buon impatto per i subentrati Marchi e Gliozzi) e talvolta ultimo passaggio, sacrificandosi e svariando (forse eccessivamente) sul fronte offensivo, non presenziando però di conseguenza sempre in area o magari in maniera poco lucida. Per i prossimi impegni è d'obbligo riappropriarsi di un maggior cinismo a livello finalizzativo e mantenere una concentrazione costante in copertura campo nella transizione negativa. La Carrarese ha approfittato degli spazi a disposizione e un punto se lo è anche guadagnato, seppur con fortuna, bravura del portiere e qualche episodio arbitrale dubbio; come già sottolineato in precedenza, ha sorpreso la fretta con cui si è ritratta passivamente nella sua metà campo, per meriti monzesi ma non solo. Una Carrarese più marmorea (emblema della città stessa) nel contenere che costruttiva, attitudine solitamente cara al suo trainer.

Sandro Coppola