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Mamma Shèrida, brasiliana di Fortaleza, ha raccontato a gianlucadimarzio.com i primi 17 anni di suo figlio Samuele Vignato, con l'inizio del suo percorso calcistico che lo ha portato, sabato scorso, a realizzare la prima rete tra i Pro (alla sua quarta presenza in B dopo le due al Chievo dello scorso anno e quella da titolare contro la Cremonese, ndr) con la casacca del Monza; omaggiato poi con una standing ovation dall'AD Galliani e i suoi compagni negli spogliatoi a fine gara. Ecco i passaggi dell'intervista:

“Samuele prima di cominciare a camminare, giocava già a pallone. Io e mio marito Davide lo tenevamo in piedi mentre cercava di imparare a fare qualche passo ma l’unica cosa che volevano fare era calciare la palla. I nostri vicini ce lo ricordano ancora oggi”. 

"E' andato al Chievo prima ancora che avesse i denti da latte. Samuele andava ancora alla scuola materna quando il club gialloblù stava organizzando un progetto e dei provini per l’annata del 2002 e un responsabile del settore giovanile, Loris Margotto, l’ha visto in un parchetto. All’epoca era nella Pieve, piccola squadra locale della provincia di Verona, e Margotto abitava nelle nostre zone. Un giorno stava giocando nel parco giochi e Loris ha approfittato per fare due passaggi con lui. Calciava già benissimo di destro e di sinistro e quello è bastato. Dal giorno dopo ha cominciato ad allenarsi con il Chievo con i bambini di due anni più grandi". 

"Giocavano sempre insieme con suo fratello Emanuel (attualmente al Bologna, n.d.r), quando mangiavamo si passavano il pallone sotto il tavolo. Sono uno il tifoso dell’altro e si danno sempre consigli a vicenda. E quando Totti confuse Emanuel per un dodicenne al suo esordio in A, il primo ad accorgersene allo stadio fu proprio Samuele. Mi disse subito che Francesco stava parlando con lui”. 

"Facevamo periodi lunghi in Brasile quando qui era inverno. Entrambi hanno preso molto dallo stile di gioco brasiliano e lo riconoscono. Erano sempre nel campetto del paese dove abitano i miei genitori e si allenavano tutto il giorno con i cugini e altri ragazzi, da cui hanno imparato tantissimo a livello tecnico. Uno di loro ha giocato nei professionisti, e molti altri della loro età lo stanno lo diventando”. 

"Avendo già giocato con la Primavera del Chievo in ruolo da protagonista (nel 2020/21 18 presenze, 14 gol e 11 assist) mi aveva detto che voleva provare con i “grandi” e aveva bisogno di qualcuno che gli desse lo stesso spazio che stava per cominciare ad avere nel Chievo".

foto Studio Buzzi