“Solo 2 euro per salire le scale?”: arriva lo sciopero a Esselunga, ecco cosa sta succedendo
I sindacati denunciano proposte irrispettose e chiedono maggiori tutele per chi ogni giorno porta la spesa al piano.

Consegna spesa Esselunga: sciopero dei corrieri il 24 luglio
Possibili disagi nelle consegne Esselunga: giovedì 24 luglio i corrieri incroceranno le braccia. Lo sciopero riguarda le lavoratrici e i lavoratori del servizio di spesa a domicilio, in particolare quelli impiegati negli appalti delle aziende Deliverit, B&V Logistics e Cap Delivery.

Il presidio principale si terrà a Limito di Pioltello, in provincia di Milano, ma lo sciopero interesserà anche Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.
A proclamare la mobilitazione sono state Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, dopo il fallimento della trattativa per il primo accordo nazionale. Al centro del confronto: il mancato riconoscimento economico di una delle mansioni più richieste ma meno tutelate, la consegna della spesa al piano.
Indennità di 2 euro per la salita? “Inaccettabile”
Secondo i sindacati, le attuali proposte delle aziende sono “irrispettose e insufficienti”. In particolare, i 2 euro di indennità per la consegna al piano, i 2 euro in welfare locale e i 13 euro di trasferta proposti a tutti i lavoratori sono considerati un’offesa alla professionalità di chi ogni giorno porta pacchi pesanti fino alle abitazioni dei clienti.
“Si tratta di una funzione centrale e faticosa, non prevista tra le mansioni base del corriere”, sottolineano da Filt Cgil. “Serve un riconoscimento concreto”.
I sindacati sottolineano inoltre che il tanto pubblicizzato aumento di 2.000 euro annunciato dalle aziende non è frutto del dialogo, ma del contratto nazionale firmato a dicembre 2024, “che peraltro viene applicato solo in parte”.
Le richieste dei sindacati: più dignità e rispetto
Le sigle sindacali chiedono con forza un'indennità di funzione di 10 euro per chi effettua consegne al piano, buoni pasto garantiti, strumenti tecnologici adeguati, parità salariale tra comuni e un vero premio di risultato fino a 1.500 euro.
Tra le priorità: la creazione di commissioni territoriali paritetiche per discutere carichi, mezzi e turni. “La salute non è un costo, è un diritto”, ribadiscono le sigle.
Il messaggio è chiaro: chi consegna la spesa merita tutele e rispetto, non elemosine. Lo sciopero, quindi, vuole accendere i riflettori su una categoria che lavora spesso senza voce e senza protezioni.
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