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La notizia ha colto molti di sorpresa: Michele Bertola, direttore generale del Comune di Monza, ha annunciato le proprie dimissioni subito dopo l’approvazione del bilancio comunale 2026. Una scelta arrivata in un momento cruciale per l’amministrazione guidata dal sindaco Paolo Pilotto, che aveva appena chiuso uno dei passaggi politici e tecnici più delicati dell’anno.

Secondo quanto comunicato ufficialmente, Bertola lascia il Comune di Monza per intraprendere un nuovo percorso professionale legato all’attività formativa, mettendo fine a un incarico che negli ultimi anni ha avuto un ruolo centrale nella macchina amministrativa cittadina. La decisione ha aperto immediatamente il tema della successione e della continuità gestionale.

Dimissioni Bertola e futuro del Comune di Monza: cosa cambia ora

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Il Consiglio Comunale di Monza 

Le dimissioni di Bertola rappresentano un passaggio significativo per il Comune di Monza, soprattutto in una fase in cui il bilancio comunale definisce priorità strategiche e investimenti per il futuro della città. L’uscita del direttore generale obbliga ora l’amministrazione a individuare rapidamente una figura in grado di garantire stabilità e competenza nella gestione dell’ente.

Nel messaggio di saluto, Michele Bertola ha ringraziato il personale comunale e sottolineato il lavoro svolto in questi anni per migliorare l’efficienza dei servizi. La giunta ha già annunciato l’intenzione di avviare un avviso pubblico per la nomina del nuovo direttore generale del Comune di Monza, aprendo così una fase di transizione che sarà seguita con attenzione anche sul piano politico.

Verso un nuovo city manager: la transizione nel Comune di Monza

Con l’uscita di scena di  Bertola, l’amministrazione del Comune di Monza si prepara anche a un importante cambio dirigenziale con l’avvio del percorso per nominare un nuovo city manager. La giunta comunale ha infatti confermato l’intenzione di procedere nei prossimi mesi alla selezione di un profilo chiamato a guidare la struttura amministrativa centrale dell’ente, con l’obiettivo di garantire continuità gestionale e una riorganizzazione strategica dopo l’addio dell’attuale direttore generale. 

La figura del city manager rappresenta normalmente un ruolo chiave nella governance municipale, con responsabilità nell’attuazione degli indirizzi politici e nella gestione delle risorse umane e tecniche dell’ente. Nel caso di Monza, la decisione di avviare un percorso pubblico per la nomina riflette la volontà dell’amministrazione di consolidare l’efficacia organizzativa proprio nel momento in cui il nuovo bilancio comunale 2026 sta per entrare nella fase esecutiva.

Le accuse dell’ex sindaco Dario Allevi e la polemica politica sul caso Bertola

Alla notizia delle dimissioni di Michele Bertola, si è aggiunta una dura presa di posizione dell’ex sindaco Dario Allevi, che ha affidato ai social un post fortemente polemico nei confronti dell’attuale primo cittadino Paolo Pilotto e della maggioranza che guida il Comune di Monza.

Nel suo intervento, Allevi accusa il sindaco di aver richiamato più volte, durante la lunga seduta di Consiglio sul bilancio comunale, i principi di dialogo e trasparenza, senza però informare l’aula delle dimissioni del direttore generale, che secondo l’ex primo cittadino sarebbero state già note. Un silenzio giudicato particolarmente grave alla luce del fatto che, nel corso del dibattito, diversi interventi dell’opposizione avevano riguardato proprio l’operato di Michele Bertola, definito nel post come “l’uomo da 200.000 euro all’anno che in tre anni e mezzo non si è visto una sola volta in aula”.

Secondo Allevi, a rendere la vicenda ancora più delicata sarebbe stata la difesa politica di Bertola da parte del capogruppo del Partito Democratico, avvenuta – scrive – pur nella consapevolezza di ciò che sarebbe accaduto di lì a poche ore. 

Un comportamento ritenuto “grave e irrispettoso” nei confronti del Consiglio comunale e dei cittadini, con un appello finale al sindaco affinché chiarisca perché un’informazione così rilevante sia stata taciuta in una sede pubblica e ufficiale.
“La fiducia nelle istituzioni – conclude l’ex sindaco – si costruisce con i fatti, non con gli slogan”.

Giada Turato: ‘La democrazia non va in vacanza’

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Giada Turato 

Non è mancato un commento da parte di Giada Turato, ex assessore della Giunta Pilotto lasciata a casa dalla giunta un anno fa. Di seguito le sue parole sui social: 

Ancora una volta, assistiamo a un copione già visto: il metodo della distrazione di massa. Sembra esserci una strategia consolidata nella scelta delle date. Se il mio siluramento era avvenuto nel silenzio di pieno agosto, tra ombrelloni e città svuotate, e il caso del consigliere era stato servito durante le festività pasquali, oggi l’addio di Bertola viene formalizzato in pieno periodo natalizio. Il messaggio sembra chiaro: agire quando l'attenzione pubblica è ai minimi termini, sfruttando ogni festività sul calendario per far passare sotto traccia i movimenti più delicati.

Perché questo addio improvviso? Quali sono le reali motivazioni? Gestire la cosa pubblica non è un affare privato: i cittadini hanno il diritto di sapere perché certe figure cambiano. Una decisione di tale portata, che tocca il vertice operativo della macchina amministrativa, non è stata nemmeno condivisa con il Consiglio sebbene fosse già stata presa. Ci troviamo di fronte all'ennesimo atto che scavalca il confronto democratico e riduce il Consiglio a semplice spettatore di decisioni prese nelle stanze chiuse.

A un anno dalla fine mandato si vuole chiamare un'altra figura, profumatamente pagata, che impiegherà settimane per inserirsi. Non basta cambiare i nomi se il metodo resta quello della fuga in avanti e della mancanza di dialogo. Chi guida la città dovrebbe avere il coraggio di confrontarsi nelle sedi opportune, non di aspettare i brindisi di Natale, le uova di Pasqua o le ferie estive per far passare i cambiamenti più scomodi.