Lazza ed Emis Killa nel carcere di Monza: non uno show, ma una mattinata di lavoro vero
Due voci della scena urban entrano negli spazi del penitenziario brianzolo per un incontro che va oltre la musica

Lazza e Emis Killa nel carcere di Monza : un incontro che diventa formazione
La visita di Lazza ed Emis Killa al carcere di Monza non è stata concepita come uno show, ma come una vera mattinata di lavoro. I due artisti hanno partecipato al percorso del progetto Free for Music, il laboratorio creato da Orangle Records che insegna ai detenuti a scrivere e produrre musica. Un’occasione concreta per mettere alla prova il talento, ma anche per imparare una professionalità spendibile fuori dalle mura del penitenziario. Durante l’incontro, i rapper hanno ascoltato i brani nati nelle ultime settimane di laboratorio, offrendo consigli tecnici, suggerimenti sulle liriche e incoraggiamenti personali. Senza filtri, hanno raccontato le loro esperienze, le difficoltà del percorso artistico e le scelte che hanno permesso loro di trasformare una passione in un lavoro. Per molti dei presenti, abituati a vedere i due musicisti solo attraverso schermi e piattaforme digitali, trovarseli davanti è stato un momento quasi irreale: un contatto diretto con chi rappresenta un modello di riscatto possibile. Paolo Piffer, coordinatore del progetto, ha spiegato quanto sia stato complesso rendere possibile questa giornata, tra autorizzazioni e passaggi burocratici spesso lunghi e pesanti. Ma, come ha ricordato lui stesso, “vedere gli occhi dei ragazzi mentre parlavano con i loro idoli ripaga ogni sforzo”. Un valore che si misura non solo nel clima di entusiasmo, ma anche nella consapevolezza che un percorso creativo può diventare uno strumento reale di reinserimento.

Il valore sociale della musica e l’impatto delle figure rilevanti: progetto Free for Music come modello
La presenza di figure artistiche di rilievo in contesti delicati come quello carcerario non rappresenta solo un momento simbolico, ma un segnale forte di attenzione verso percorsi di crescita e riabilitazione. Progetti come Free for Music dimostrano come la musica possa diventare una competenza, un linguaggio di identità e un ponte verso l’esterno. Per molti detenuti, infatti, lavorare su un brano significa prendere consapevolezza delle proprie emozioni, costruire una narrativa personale e misurarsi con un impegno costante. L’intervento di Lazza ed Emis Killa amplifica questo processo, perché mostra un esempio concreto di successo raggiunto attraverso disciplina, creatività e determinazione. È proprio in questo scambio, nelle domande, nei consigli sussurrati a fine ascolto, che si crea il vero valore aggiunto: la percezione che un futuro diverso sia possibile. Il progetto continuerà nei prossimi mesi, con nuovi laboratori e altri momenti di confronto. E tu come pensi che figure rilevanti possano influire su queste tematiche sociali importanti? Faccelo sapere qui sotto nei commenti!
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Alessandro Sangalli



