Milan-Monza, i precedenti: monologo rossonero “di casa” in un match ricco di curiosità
I brianzoli, mai vittoriosi fuori casa in questo speciale derby, hanno trovato il loro primo gol nel Meazza “rossonero” solo alla prima stagione in A. Nel 1979 il curioso caso dei nomi sulle maglie

Arrivederci e a presto, si spera.
Il Monza saluterà ufficialmente la Serie A nel prossimo weekend, e lo farà nella sempre affascinante e significativa cornice della “Scala del calcio”, rossonera per l’occasione. Lo stadio Giuseppe Meazza in San Siro sarà, infatti, il teatro di quest’ultimo e trentottesimo turno (con squadre in campo questo sabato 24 maggio alle ore 20.45) e di un derby lombardo tra due club delusi per ragioni diverse e con nulla più da dire lato campionato. Un club il Milan, sempre guidato da Sérgio Conceição, che per chiare ragioni resta comunque prestigioso e nel cuore di più di qualche protagonista biancorosso.
Il tecnico dei brianzoli Alessandro Nesta è stato ed è tutt’ora leggenda del club meneghino per quanto dimostrato e conseguito dal 2002 al 2012; al Milan non solo si è affermato tra i migliori difensori centrali al mondo, ma ha vinto praticamente tutto ciò che si poteva conquistare distinguendosi per eleganza, professionalità e attaccamento alla causa. Un fuoriclasse.
Proprio dietro alla scrivania di quel Milan leggendario sedeva Adriano Galliani, presente fisicamente nella gloriosa e vincente storia rossonera per oltre trent’anni. Il tutto condiviso con il compianto patron Silvio Berlusconi, certamente ricordato anche in questa occasione. La storia incrociata tra i due club si era sviluppata in particolare dal 1986, quando proprio Berlusconi aveva rilevato il prestigioso club meneghino dopo anni bui e contattato l’amico Galliani, allora vicepresidente del Monza, in qualità di Amministratore Delegato. I successivi, noti e incredibili risultati nazionali, europei e mondiali avrebbero ricondotto il Milan nell’Olimpo del grande calcio, cambiandone per sempre storia e faccia.
Il match stesso ha inoltre una sua breve ma intensa storia.
I precedenti ufficiali
Tra Coppa Italia, Serie A e B sono 6 i precedenti ufficiali e altrettante le vittorie del Diavolo se si considerano unicamente le occasioni in cui quest’ultimo ha “realmente” giocato in casa (campi neutri compresi).
Ma perché realmente? C’è un precedente curioso, una traccia bonus: il 30 agosto 1987 a San Siro andò in scena un “Monza-Milan” valevole per i gironi di Coppa Italia. I biancorossi, guidati dal grande Pierluigi Frosio e allora militanti in Serie C1 ma poi promossi in cadetteria proprio al termine di quella stagione, avevano chiesto di poter disputare l’incontro di casa al Meazza per attrarre un maggior numero di pubblico. La scelta avrebbe pagato, anche se ad avere la meglio davanti a più di 44.000 spettatori sarebbe stato il ben più quotato e nuovo Milan di Sacchi, Berlusconi e Galliani, scudettato al termine della stagione. 2-0, infatti, il risultato finale per gli “ospiti” con doppietta del fuoriclasse Marco Van Basten, appena inseritosi tra le fila dei rossoneri ma già protagonista in un collettivo “moderno”, presto leggendario e dalle tinte oranje, che avrebbe stravolto il calcio nazionale ed europeo, vincendo e convincendo a ripetizione. Quell’incontro non risulta, però, tra i tabellini “milanesi” proprio in quanto fu il Monza a vestire i panni del padrone di casa.
Il primissimo confronto disputatosi a Milano, valevole per i gironi di qualificazione di Coppa Italia, è invece datato 13 luglio 1958. I biancorossi dell’allora neo allenatore Pietro Rava, reduci da un entusiasmante campionato cadetto sotto alla guida di Bruno Arcari, chiuso in quarta posizione e con una Serie A solo sfiorata, sfidavano i rossoneri a San Siro. Le due squadre erano state inserite nello stesso girone per l’allora regola in vigore della “prossimità geografica”, in un raggruppamento spietato e tutto da derby completato, dunque, da Inter e Como. 1-0 sarebbe stato il risultato finale con rete locale di Galli, con il Milan a qualificarsi alla fase successiva a scapito delle altre tre compagini lombarde.
Sempre nel trofeo nazionale sarebbe stato 2-0 per il Milan fresco di prima stella nell’agosto 1979, in un incontro disputatosi, però, sul campo neutro di Piacenza (San Siro indisponibile per lavori). Decisivi sarebbero stati due centri su calcio di rigore di Stefano Chiodi ai danni dei biancorossi di Alfredo Magni che, poco più di un mese prima, avevano solo sfiorato il sogno Serie A cadendo rovinosamente a Bologna nel drammatico spareggio contro il Pescara. La gara è ancora oggi ricordata non tanto per il risultato, quanto per un singolare e pionieristico caso: sulle maglie del Monza figurarono in quell’occasione i nomi dei calciatori, una novità inaspettata e assoluta per il calcio italiano. Nonostante i biancorossi si dimostrarono pionieri la FIGC pensò bene di multare la società per non aver richiesto un’autorizzazione.
Ciò che, invece, avrebbe coinvolto di lì a poco il Milan avrebbe avuto del tristemente più clamoroso. Verso il termine di quella successiva stagione di Serie A (chiusa dai milanesi al terzo posto) emerse dall’ombra il tristemente celebre e cupo Totonero che vide i rossoneri coinvolti direttamente in una delle pagine più buie del calcio italiano. Coinvolto nell’illecito sportivo e squalificato insieme ad altri compagni anche lo stesso Chiodi, autore della doppietta contro il Monza. Al Milan come società toccò la squalifica più amara: il club fu retrocesso d’ufficio in Serie B.
L’affascinante derby sarebbe stato così nuovamente e clamorosamente d’attualità subito nei primi anni ‘80. Il Milan si ritrovò in cadetteria per la prima volta nella sua gloriosa storia e, precisamente il 14 giugno 1981, avrebbe riconquistato subito e matematicamente la massima serie proprio contro il già retrocesso Monza e in un gremito San Siro: decisiva e unica la firma di Walter Novellino.
In quella B certamente atipica, i biancorossi chiusero infatti e tristemente all’ultimo posto, retrocedendo in Serie C1 senza lottare mai realmente per la salvezza. Uniche note positive i giovanissimi Daniele Massaro (futura stella rossonera) e Paolo Monelli, ceduti alla Fiorentina al termine della stagione.
Nonostante il Milan ricalcò, come previsto, prontamente il suo tradizionale palcoscenico, sarebbe presto e nuovamente riscivolato in cadetteria per demeriti sportivi già nel campionato seguente da inedita neopromossa.
Così, il 13 marzo 1983, sarebbe andato in scena quello che, per quasi quarant’anni, restò l’ultimo Milan-Monza ufficiale della storia (escludendo, dunque, il già citato precedente dell’agosto 1987).
A Milano, il risultato fu questa volta netto e pesante per i brianzoli: 4-0 con reti di Verza, dello scozzese Jordan, Damiani e Battistini. Il Milan avrebbe vinto quel campionato e il successivo già citato avvento di Berlusconi e Galliani avrebbe presto ricostruito il club, che sarebbe tornato prestigioso e, soprattutto, particolarmente vincente e ricco di campioni.