Clima, svolta storica in Lombardia: cosa cambia davvero per cittadini e imprese
Una nuova legge regionale sul clima segna una svolta per la Lombardia tra energia pulita, patti territoriali e dibattiti politici.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato con 41 voti favorevoli la prima legge regionale dedicata al clima e ai cambiamenti climatici. Un provvedimento definito dalla maggioranza un vero e proprio passo storico, nato dalla fusione di due proposte legislative diverse, ma con un obiettivo comune: rafforzare l'impegno della Regione nella lotta contro il riscaldamento globale.
La nuova normativa, composta da 16 articoli, prevede un percorso graduale di decarbonizzazione, in linea con le strategie europee per il 2050, e introduce i Patti territoriali di sostenibilità, strumenti pensati per coinvolgere enti locali, aziende e cittadini nella tutela ambientale.
Focus su energia pulita e decarbonizzazione graduale
Tra le novità più rilevanti spicca l'apertura alla produzione di energia pulita anche tramite il nucleare, scelta che ha generato un acceso dibattito politico. L'assessore all'Ambiente Giorgio Maione ha definito il provvedimento “la legge bandiera di questa legislatura”, sottolineando il valore simbolico e pratico di un’azione concreta verso la transizione ecologica.
Un ruolo centrale sarà affidato al nuovo Comitato regionale per il clima, che garantirà supporto costante agli enti locali e alle imprese, oltre alla promozione delle fonti rinnovabili nelle nuove costruzioni e alla creazione di una vera e propria rete di sostenibilità.
La maggioranza difende paternità ambientale e impegno climatico

Il centrodestra rivendica con orgoglio la paternità della legge: il vicepresidente Giacomo Cosentino ha illustrato i Patti Territoriali di Sostenibilità, strumenti chiave per favorire lo sviluppo di progetti legati alla transizione energetica e all’inclusione sociale.
Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, il provvedimento rappresenta una svolta pragmatica e “non ideologica”, capace di valorizzare il ruolo delle comunità locali senza imporre scelte calate dall’alto.
L'opposizione denuncia legge debole e assenza fondi
Non si è fatta attendere la reazione dell’opposizione: il Partito Democratico, con il capogruppo Pierfrancesco Majorino, ha bocciato la legge definendola “una scatola vuota”, priva delle risorse economiche necessarie per un reale efficientamento energetico e per il sostegno alla mobilità sostenibile.
Anche la consigliera Miriam Cominelli ha parlato di un provvedimento “tardivo e senza impatto concreto”, lamentando il fatto che i Comuni lombardi, già impegnati nella lotta al cambiamento climatico, non riceveranno aiuti adeguati per affrontare le nuove sfide ambientali.
Nucleare e biomasse: dibattito su fonti energetiche e territorio montano
L’inserimento del nucleare tra le possibili fonti energetiche ha diviso l’aula. Da una parte, chi lo considera uno strumento indispensabile per la decarbonizzazione; dall'altra, chi teme ripercussioni ambientali e sociali.
Il ruolo delle biomasse, in particolare nei territori montani, è stato invece valorizzato come opportunità per le comunità locali. La legge ha accolto un solo emendamento dell’opposizione, quello sui tetti verdi per le aree urbane, un piccolo passo verso una maggiore resilienza climatica.
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