Viaggio nell'Orgoglio Biancorosso
Noi ci crediamo perché sarà romantico. Vi sono eventi, vi sono partite, cui non si può mancare. E’ il viaggio dell’ orgoglio biancorosso.
In 10 ore percorriamo 656 chilometri, toccata e fuga senza sosta. Allo stadio Artemio Franchi di Firenze ammiriamo un incantevole Monza. Nel catino di Campo di Marte, splendida architettura e gioiello degli anni trenta, progettato da Pier Luigi Nervi e Gioacchino Luigi Melluci, si gioca Fiorentina-Monza.
Si sfidano una squadra di serie A versus una compagine di Lega Pro. La differenza sul green non si vede. Anzi, a tratti i “ bagaj” mettono sotto i più titolati della Viola. La squadra è autorevole, ordinata e ben messa in campo. Il gioco è organizzato dal basso. I fraseggi sono puntuali e repentini. La trama è efficace. Si disegnano triangoli sul campo con geometria e maestria. I fiorentini sono sorpresi dall’impostazione tattica e dalla qualità degli interpreti.
Sono qualche centinaio i tifosi biancorossi annidati in curva e in tribuna. La curva Davide Pieri è ammirevole. I tifosi gigliati affollano il parterre nella serata di metà agosto. La sfida è impari, il volume della voce brianzola, però, è ricolmo d’orgoglio.
Essere lì, essere al terzo turno di Coppa Italia, non è il coronamento di un sogno, ma il punto di partenza. Un palcoscenico privilegiato che i tifosi meritano, che questa società merita.
Rientrando nella notte dalla città di Lorenzo il Magnifico ripercorriamo come un film gli ultimi 30 anni diCalcio Monza. Pensiamo ai pianti di gioia e ai dolori sportivi nella buona e nella cattiva sorte.
Dopo aver respirato le polveri dei campi della serie D, dopo aver perso playoff e buttato alle ortiche gli spareggi, nonostante la sconfitta, questa è la vittoria più bella. Nello sport bisogna toccare il fondo, il punto più basso, per avere la voglia di sognare ancora e di riemergere.
Bellusci è il ministro della difesa e Scaglia il suo vice. Lamanna è la saracinesca.
Lepore è l’ acceleratore
e strappa in fascia. Sampirisi è il moderatore. Rigoni e Armellino equilibrano nelmezzo. Iocolano e Chiricò regalano gli spunti. Brighenti è l’attaccante di razza, Finotto è la spalla ideale.
Noi ci crediamo perché sarà romantico.
Emanuele Perego